Novation SL49 MkIII, tastiera master top class
Completamente rivoluzionata rispetto alle serie precedenti, arriva la terza iterazione della miglior tastiera-controller di Novation: grande attenzione al pilotaggio di macchine hardware, sequencer e arpeggiatore di bordo e la solita elevata qualità meccanica sono i suoi punti di forza.
Cos’è davvero | Il sequencer | L’arpeggiatore | Le funzionalità di tastiera e di controllo | Components, InControl e il software in dotazione | Il test | Conclusioni | Scheda tecnica | FAQ
Se cercate una tastiera master che pesi pochissimo e costi il meno possibile, potete smettere di leggere subito e passare ad altro.
Ma se cercate un keyboard controller di grande qualità, elevata connettività e ampie funzionalità di gestione di apparecchiature esterne, vi conviene restare su questa pagina. Perché sin dalla metà degli anni 2000 la britannica Novation produce master-keyboard MIDI tra le migliori sul mercato, e complete di funzionalità di controllo che le rendono prodotti assolutamente vincenti per chi desideri un ottimo keybed abbinato a un ampio e versatile set di comandi fisici.
La prima serie Remote SL univa una tastiera dalla ottima action alla presenza di numerosi comandi fisici (encoder rotativi, potenziometri, slider e pulsanti) dalla grande programmabilità. Erano gli anni in cui dominavano ancora i synth hardware digitali del decennio precedente dotati di implementazioni MIDI molto profonde, e si stavano inoltre imponendo rapidamente i soft-synth. Dai primi come dai secondi, la grande assente era l’interfaccia fisica a manopole e tastini che aveva reso così popolari e intuitivi i synth analogici degli anni ’70 e primi ’80: i comandi della serie Remote permettevano allora di essere programmati in modo da trasmettere via MIDI tutti i comandi necessari per controllare gli expander hardware privi di manopole a pannello, e di usare un magico software definito genialmente Automap per adattarsi automaticamente a controllare i soft-synth. Non ho paura di smentite nell’affermare che la prima e seconda serie Remote sono state gli strumenti in assoluto più potenti sul mercato per questo tipo di applicazioni, senza che nessun prodotto concorrente arrivasse neanche lontanamente a versatilità e potenza di controllo analoghe.
Fast forward al presente: il mercato è cambiato, gli expander hardware da rack non li usa quasi più nessuno, c’è il grande ritorno dell’analogico e degli strumenti controllati in CV, i soft-synth ormai sono qui per restare ma i più giovani hanno imparato ad usarli nativamente col mouse, la DAW di riferimento per tantissimi è diventata Ableton Live. Novation allora cambia rotta, e con la nuova serie Remote MkIII abbandona l’Automap delle serie precedenti, aggiunge la connettività CV/Gate a quella MIDI, mantiene la grande programmabilità che consente a queste macchine di controllare praticamente qualsiasi oggetto audio, dedica una parte importante delle funzioni di controllo a Live, aggiunge sequencer e arpeggiatore direttamente a bordo. Immutati dal passato, restano una tastiera di grande qualità e un’ampia dotazione di comandi. Ecco, la recensione potrebbe finire qui, ma siccome sappiamo che da New Musical Instruments vi aspettate sempre tutti i dettagli di una macchina non ci tiriamo certo indietro, e andiamo subito a vedere com’è fatta nel dettaglio questa nuova master Novation.
Cos’è davvero
Basta guardare e toccare SL 49 MkIII per capire cos’è di base questo strumento: una master keyboard di quattro ottave di alta qualità (ma c’è anche il modello a 61 tasti). Il keybed è davvero ottimo, con un’action dei tasti semipesati che definirei perfetta, omogenea e dalla resistenza “giusta”: non sono dunque quei tasti troppo duri in cui “senti la molla”, né quelli che appena ci appoggi le dita sopra sprofondano mosciamente fino a fine corsa. L’escursione del tasto è invece omogenea, pastosa ma ben fluida, perfetta dunque per dosare una buona esecuzione. Naturalmente, a fondo corsa arriva la sensibilità per l’Aftertouch che permette un ulteriore grado di espressività sonora: dovrebbe essere una caratteristica scontata ma poiché invece questo controllo ultimamente sta sparendo dalle tastiere anche di pregio è opportuno darne conto. Sopra ciascun tasto vi è un LED RGB che può assumere qualsiasi colore, e vedremo più avanti come Novation sfrutti questa feature. A lato sinistro della tastiera ci sono finalmente due wheel di grandi dimensioni e anch’esse con illuminazione interna RGB: abbandonati i joystick che combinano gli assi X e Y presenti nelle prime due serie, qui c’è semplicemente la miglior soluzione per gestire l’espressione in un synth attraverso l’uso combinato di una ruota per il pitch bend e una per la profondità di modulazione. Non è un caso che anche la concorrente Native Instruments, nella nuova serie Kontrol MkII, abbia deciso di convergere sulle due tradizionali wheel che già adornavano i synth di Bob Moog e Dave Smith 40 e più anni fa, abbandonando un’altra soluzione “creativa” come le strip capacitive della precedente serie: la soluzione a due wheel separate sarà forse poco spettacolare, innovativa e personale, ma di fatto è quella che garantisce il massimo del controllo ed ergonomia.
Bene, dunque la tastiera c’è, le wheel ci sono, ma… Cosa sono tutti quei pulsanti, encoder, slider e schermetti distribuiti sul pannello? È evidente che la sola tastiera racconta solo “metà della storia” di Remote SL MkIII, e soprattutto delle sue capacità di controllo. Anzitutto vi sono anche 8 x 2 pad retroilluminati RGB che possono essere usati per triggerare campioni (con Aftertouch polifonico programmabile!), selezionare pattern del sequencer interno oppure lanciare clip di Ableton Live. E poi c’è una pletora di controlli configurabili via software che permettono a questa macchina di comandare synth hardware e software, nonché di gestire una DAW software collegata: otto encoder a corsa infinita, cinque schermi TFT a colori, 16 pulsanti assegnabili, otto slider, sei pulsantoni per il trasporto della DAW.
Anche il pannello posteriore dichiara subito e senza reticenze una grande versatilità: vi è un connettore USB Type B per il collegamento al PC, connettori MIDI su DIN pentapolare per In, Out 1, Out 2 (riconfigurabile come MIDI Thru via software), prese jack per tre pedali (Sustain, Expression e Footswitch) e ben sette minijack da 3,5 per il collegamento al mondo Eurorack (Clock Out, CV1, Gate1, Mod1, CV2, Gate2, Mod2). L’alimentazione è solo tramite unità esterna fornita in dotazione: probabilmente a causa dell’elevato assorbimento di display e LED non è possibile infatti alimentare SL MkIII via USB.
Molto bello il grande zoccolo in gomma verde acqua che corre lungo tutta la parte inferiore dello chassis e che garantisce un appoggio sicuro e indenne da scivolamenti da parte della tastiera: è indice di un prodotto fatto bene e ancor prima ben pensato. Bella anche la finitura in nero opaco del cabinet, che tuttavia è un po’ vulnerabile alle impronte di chi ha la pelle un po’ grassa.
Il sequencer
Una delle funzionalità più importanti della nuova serie SL MkIII è quella di sequencing: Novation ha capito che oggigiorno per una fetta importante di utenza la generazione di sequenze è “finita fuori” dal PC e si ricercano quindi sequencer hardware, magari meno versatili di una DAW ma più immediati e fisici. Il sequencer di SL MkIII può gestire 64 Session, e ciascuna di esse supporta otto tracce indipendenti e otto pattern per traccia. Ogni traccia è contraddistinta da un suo colore, e gli otto pad che ingaggiano i suoi otto pattern prendono tale colore.
Ciascuna delle otto tracce può essere assegnata a una destinazione ben precisa, e il setting complessivo di ciascuna destinazione è memorizzabile in locazioni definite Template. Questo consente di salvare un Template per ciascuna macchina hardware del nostro set-up collegata a SL MkIII e quindi di assegnare al volo il completo controllo di tale macchina a ciascuna parte del sequencer. All’intero di un Template è possibile salvare:
- la destinazione di una parte del sequencer, a scelta tra USB, MIDI DIN 1, MIDI DIN 2, CV/Gate 1 e CV Gate 2 (sono possibili più destinazioni contemporanee);
- il canale MIDI della parte (da 1 a 16);
- l’on/off del MIDI-monitoring della parte, in modo che ciò che viene ricevuto al suo ingresso e canale MIDI venga anche rimandato o meno in uscita sul canale corrispondente;
- il colore RGB della parte, per un ottimale feedback visivo.
Una volta definiti e memorizzati i Template, questi saranno richiamabili per diverse sequenze e quindi l’assegnazione di una parte del sequencer a un proprio strumento risulterà immediata.
Vediamo ora il funzionamento vero e proprio del sequencer: la registrazione dei pattern avviene in step o in tempo reale con quantizzazione, con possibilità di memorizzare note, velocity e l’automazione in ciascuno step. Quando ci si trova in Steps View, i 16 pulsanti RGB accedono ai 16 step in cui è diviso ciascun pattern: premendo contemporaneamente uno step e una nota di tastiera, si assegna quella nota a quello step in modo molto immediato e intuitivo, mentre premendo Clear e un pulsante di step si cancellano tutte le informazioni di quel passo. Gli step si possono anche copiare dall’uno all’altro (col tasto Duplicate) o editare in Velocity e durata del Gate assegnate a ciascuno: per farlo, basta muovere le due manopole che compaiono sopra il relativo parametro nei display. Va notato che ciascuno step viene diviso in sei “sub-step” ai fini del Gate, per cui quest’ultimo può avere un valore regolato finemente e comunque più breve dello step.
Riguardo alla registrazione in tempo reale, essa viene attivata semplicemente premendo i tasti del trasporto e nel sequencer verranno registrati sia gli eventi eseguiti in locale sulla tastiera che quelli ricevuti dall’esterno tramite le porte MIDI. Si potrà successivamente tornare in Steps View per l’editing fine di quanto registrato in real-time. Vi è però un’altra interessantissima possibilità offerta dalla registrazione in tempo reale: si possono infatti registrare come eventi di automazione tutte le azioni compiute sulle manopole rotative, i fader, i soft-button, i pad, le wheel di pitch e modulazione e anche i pedali esterni connessi ai jack del pannello posteriore. La macchina supporta la registrazione di un massimo di otto “lanes”, ovvero corsie indipendenti di automazione: una per esempio può essere assegnata alla manopola che gestisce un cutoff, un’altra al pedale che attiva il sustain e così via, fino ad arrivare ad automazioni anche molto complesse.
I pattern possiedono quattro parametri gestibili dall’utente: Start Position regola lo step da cui iniziare la riproduzione del pattern, End Position quella in cui terminarla, Direction influenza la direzione di scansione degli step (sono possibili le modalità Forward/Back/Ping-Pong/Random), e infine Rate determina il valore musicale degli step (da ¼ a 1/32, compresi i valori terzinati).
Una volta che i pattern sono stati riempiti, sono selezionabili singolarmente in Pattern View (ognuno degli otto pad lancia il corrispondente pattern) oppure concatenabili in Pattern Chain che l’utente crea premendo più pad contemporaneamente. Premendo un tasto-funzione ciascuna delle otto tracce può essere messa in Mute o Solo con i 16 soft button posizionati sopra i fader.
L’arpeggiatore
L’arpeggiatore di SL MkIII è di tipo tradizionale e può servire solo una delle otto parti disponibili. Le varie modalità di cui dispone sono Up, Down, Up/Down, Random, Played (segue l’ordine di esecuzione delle singole note), Chord (triggera tutte le note dell’accordo contemporaneamente). Il Gate delle note arpeggiate può essere regolato tra 1% e 100% della durata dello step. Tale durata può venir impostata su valori musicali compresi tra 1/1 e 1/32 T. L’arpeggio può venir eseguito su un numero di ottave compreso tra 1 e 6, mentre la velocity può essere fissata su un valore scelto dall’utente o determinata dalla effettiva dinamica di esecuzione sulla tastiera. La lunghezza dell’arpeggio è di norma di 16 step, ma può essere accorciata a passi di uno step. È possibile anche personalizzare il ritmo della frase arpeggiata accendendo/spegnendo ciascuno step sui 16 pad colorati: questa è una funzione molto musicale e creativa!
Le funzionalità di tastiera e di controllo
La tastiera può essere trasposta di ottava oppure in semitoni, mentre la curva di velocity con cui essa risponde può essere variata su cinque opzioni più o meno “dure”, più una sesta con valore fisso di velocity indipendentemente dalla dinamica di esecuzione. I 49 LED sopra la tastiera si accendono in esecuzione del colore assegnato alla parte in quel momento selezionata, ma esiste anche un comando per abilitare/disabilitare tale funzione separatamente per note suonate direttamente, eseguite dal sequencer, dall’arpeggiatore o dall’ingresso MIDI.
SL MkIII dispone di un generatore interno di clock impostabile tra 40 e 240 BPM, con in più la funzione Swing e la possibilità di determinare il tempo attraverso la pressione ritmica del pulsante Tap. In alternativa il clock è desumibile anche da esterno: il clock MIDI è attivabile/disattivabile indipendentemente in ricezione e trasmissione, mentre l’uscita col clock analogico può essere configurata per lavorare a 1, 2, 4, 8 o 24 PPQ.
Le due porte CV possono essere configurate per tradurre in uscita i messaggi MIDI CC ricevuti in ingresso e tradurli sui range di -5/+5 V oppure 0/+5 V, in modo da interfacciarsi con diversi sistemi a controllo analogico. È anche possibile ovviamente usare tali porte per tradurre i messaggi di MIDI Note On, e in questo caso il range di note tra 24 e 108 sarà mappato a voltaggi compresi tra 0 e +7 V.
I comandi di trasporto di SL MkIII influenzano sia il sequencer interno che la catena MIDI collegata alle sue uscite visto che trasmettono i comandi di Start, Stop, Continue e Son Position Pointer. Inoltre il sequencer interno può anche essere messo in slave e quindi controllato dallo stesso tipo di comandi se presenti al connettore MIDI In o USB MIDI In.
La tastiera di SL MkIII è divisibile in zone, per un massimo di otto complessive: ciascuna può riguardare una data estensione di tasti, essere trasposta a piacere, abilitare/disabilitare selettivamente i messaggi delle wheel, dell’aftertouch e dei pedali, essere attivata/deattivata e venir assegnata a una parte del sequencer. Queste sono potenti funzioni da master keyboard che, specialmente sulla variante a 61 tasti, consentono di gestire contemporaneamente più synth in maniera indipendente da un’unica tastiera: non sono molte le tastiere attualmente in commercio a supportare modalità di zoning così potenti e ciò rende questo prodotto come una scelta ideale dal vivo in caso di set-up strumentali complessi. La tastiera di SL MkIII beneficia inoltre della funzione Scales che consente di forzare le note eseguite a una scala (tra le 16 disponibili) e tonalità selezionate. I LED-guida in questo caso servono a dare immediata contezza delle note della scala: la tonica è illuminata pienamente, le altre note della scala sono illuminate debolmente mentre le note fuori scala sono spente. La funzione Scale Mode permette di decidere come trattare le note fuori scala: possono venir ignorate e quindi non suonate, forzate alla più vicina nota in scala, oppure permesse comunque in audio ma segnalate visivamente. Ovviamente la funzione Scales può essere attivata selettivamente per ciascuna parte.
La gestione di SL MkIII può essere demandata alle Session: in tale modalità i pad luminosi diventano soft-key per l’immediato richiamo di una sessione. Si possono memorizzare fino a 64 sessioni (richiamabili in quattro pagine di 16 pad) e queste possono essere richiamate anche con messaggi MIDI di Program Change o con messaggi di Song Select.
Components, InControl e il software in dotazione
Components è il nome del nuovo software Novation per la gestione da computer delle memorie e funzioni di molti suoi prodotti. Attraverso di esso si possono editare e memorizzare i Template e le Session, oltre a compiere le operazioni di aggiornamento del firmware quando disponibile. I salvataggi dei dati contenuti nella tastiera possono avvenire in locale o in cloud, in modo da potervi accedere sempre. Riguardo all’editing dei Template, va notato che SL MkIII può configurare i propri comandi fisici in modo da trasmettere i messaggi MIDI di CC, NRPN, Program Change, Note, Song Position: vi è dunque una flessibilità di configurazione che non tutti i concorrenti offrono, e quindi delle possibilità maggiori di controllo di device MIDI.
La funzione InControl permette la stretta integrazione tra SL MkIII e le DAW più diffuse: Novation in particolare ha curato il controllo diretto di Ableton Live, Logic e Reason, mentre tramite la modalità HUI è possibile controllare anche Cubase, Pro Tools, Studio One e Reaper: diventa così possibile usare la tastiera per navigare tra le tracce della DAW, metterle in Mute e Solo, regolarne i volumi con gli slider, gestire il trasporto. Il dettaglio delle funzioni coperte da InControl in abbinamento a ciascuna DAW è riportato nella chart seguente:
Insieme a SL MkIII viene fornito anzitutto Ableton Live Lite, aggiornato ovviamente alla corrente versione 10, in modo da essere subito pronti a partire appena estratta la tastiera dall’imballo. All’interno di Live si possono poi usare i 4 GB di campioni di Loopmasters che sono anch’essi forniti in dotazione come download. Infine, chi ha una tastiera Novation regolarmente registrata può richiedere gratuitamente un pianoforte campionato di XLN Audio a scelta tra Pick Modern Upright, Studio Grand, Electric Grand (emulazione Yamaha CP-70) o Mark One (emulazione Fender Rhodes).
Il test
La tastiera Novation si dimostra subito un hardware di grande qualità con una costruzione solida e affidabile, un funzionamento fluido e sicuro di slider e comandi, un feeling piacevole di tasti e wheel gommate. Insomma, niente a che vedere con certe master keyboard economiche che denunciano la loro qualità non elevata sin dai materiali impiegati: qui si spende certamente di più, ma in compenso il salto qualitativo è assolutamente evidente e la macchina si dimostra completamente appagante. Il feeling della tastiera, come descritto brevemente già sopra, è davvero ottimo e offre un giusto grado di resistenza, una eccellente velocità esecutiva, una sensazione sempre piacevole e rassicurante durante l’esecuzione. Se dunque la qualità del keybed è per voi importante, SL MkIII deve essere assolutamente in alto nella vostra shopping-list. La casa denuncia uno scan dei tasti a ben 10 kHz di refresh-rate: è un dato che di solito non viene mai comunicato dai produttori e quindi non sappiamo confrontarlo con quello di altri prodotti concorrenti, ma vi garantiamo che la risposta di questa Novation è davvero fedele a quanto il musicista suona su di essa, fin nelle sfumature esecutive.
La disposizione dei comandi a prima vista disorienta e appare quasi casuale a casa della sua totale assenza di simmetrie di pannello. Ma è usando SL MkIII che si capisce pienamente il perché di tale disposizione: i controlli sono al posto giusto dove devono essere per massimizzare la velocità e immediatezza di controllo. Le manopole dunque riflettono le soft-label che compaiono nei quattro display sottostanti, mentre il quinto è riferito a modalità operative che si controllano coi pulsanti circostanti. I pad invitano all’uso con la mano sinistra quando si tratta di lanciare i pattern del sequencer senza staccare la mano destra dalla tastiera. I comandi di trasporto infine sono a un’estremità ove viene massimamente intuitivo e veloce andarli a premere durante un’esecuzione. In questo senso, l’integrazione con Ableton Live è veramente ottima e consente un buon pilotaggio della DAW mentre si usa anche la tastiera. Più in generale, il concetto di SL MkIII sembra ruotare potentemente attorno all’idea di avere un’unica macchina dalla quale controllare tutto il proprio set-up hardware e software in modalità estremamente interattiva: coi diversi Template si editano i principali parametri dei synth collegati, con il sequencer di bordo si compongono e lanciano frasi, con i controlli per la DAW si gestisce il rimanente flusso audio-MIDI in maniera integrata. Si tratta di un approccio molto pensato per il modo di lavorare che i musicisti di oggi hanno dimostrato di preferire, e basato su un forte ritorno del rapporto con l’hardware dopo l’orgia di virtualità registrata negli anni 2000. Novation SL MkIII risulterà quindi massimamente attraente per chi vuole lavorare in maniera molto fisica: in particolare è davvero vincente la possibilità di selezionare con una singola pressione di tasto otto Template e indirizzare l’azione della tastiera al controllo di otto strumenti (hardware o software) diversi, con settaggi diversi. È veloce e intuitivo e favorisce quindi il passare il controllo da una macchina all’altra. Il feedback cromatico poi rende immediatamente percepibile cosa si sta controllando, visto che a ogni Template basta associare un colore diverso per distinguerlo dagli altri. Nota finale positiva per i pad, di buona dimensione ed elasticità e molto efficaci quando usati con l’Aftertouch per controllare l’espressività.
Conclusioni
La nuova iterazione della serie SL di Novation cambia tutto e pone il musicista contemporaneo al centro del suo universo: c’è un ottimo ed esteso supporto per tutte le principali DAW ma Ableton Live è certamente il protagonista dell’integrazione di InControl; c’è la possibilità di controllare macchine con porte MIDI e anche CV per non perdere neanche un grammo di flessibilità e possibilità nell’uso col modulare; c’è un sequencer hardware per creare frasi e pattern ripetitivi che nella musica di oggi hanno grandissima cittadinanza e rimanere così veloci e creativi. Ma soprattutto, alla base c’è una grandissima qualità hardware che rende questo prodotto assolutamente interessante per chi cerca una master keyboard di grande flessibilità e potenza di controllo, ma al contempo non vuole rinunciare a una tastiera e a dei comandi fisici davvero ben fatti. In definitiva, un prodotto assolutamente vincente.
Scheda tecnica
Prodotto: Novation SL MkIII
Tipologia: master keyboard con sequencer, arpeggiatore e funzioni estese di controllo
Dati tecnici dichiarati dal costruttore:
49 or 61 note velocity sensitive, individually sprung, synth style, semi-weighted keyboard
16 full-colour RGB backlit velocity sensitive drum pads
2 Page and 2 scene launch buttons
8 continuous rotary knobs
8 sliders
6 dedicated transport controls
RGB backlit pitch bend and modulation wheels
2 octave / transpose buttons
2 Track buttons
5x RGB TFT LCD screens
59 Backlit buttons with tact switches
49 or 61 keybed RGB LEDs
16 Assignable buttons x 2 pages (32 assignable buttons)
Assignable grid x 2 pages | (32 assignable pads)
Backlit RGB Mode switching buttons including InControl
Rear Panel & Connectors
Power switch
DC power socket
USB socket
MIDI IN, OUT, OUT2 / THRU – 3x 5-pin DIN sockets
Sustain and Expression pedal 1/4″ TRS jack inputs
Footswitch pedal 1/4″ TS jack input
CV, Gate, Modulation -1- on 3.5mm jack sockets
CV, Gate, Modulation -2- on 3.5mm jack sockets
Clock out
Kensington security slot
Sequencer
64 Sessions
8 Tracks per session
8 Patterns per track (16 steps per Pattern for a total of 128 steps per track)
Real time record (notes, with velocity and automation)
Auto-quantise notes to steps and automation to 6 events per step
All assignable controls can be automated (8 maximum automation lanes)
Internal tempo range 40 – 240
Swing 20 – 80%
Real Time Performance
16 Scale types and chromatic transposition
Split the keys into 8 playable zones
Pattern expand view – flip the grid
Pattern start and end, direction incl. random
Configurable pattern chain
Session instant switching and queued switch
Editing
Velocity and gate per step
Multiple gate lengths per step (via real time record)
Automation edit per step
Clear step, automation parameter per pattern, pattern, session
Duplicate step, pattern
Dimensioni: 817 x 100 x 300 mm (L x A x P)
Peso: 5,36 kg
Prezzo: 599 Euro
Distributore: Midiware
FAQ
Non c’è più l’Automap, come controllo i miei plug-in?
L’Automap è stata probabilmente l’invenzione Novation meno compresa e utilizzata appropriatamente nelle due precedenti serie SL: si trattava di un’app di servizio che leggeva i parametri di strumenti ed effetti virtuali usati come plug-in all’interno di una DAW e poi li mappava ai comandi fisici della tastiera. Questo non presupponeva alcuna “intelligenza” da parte di Automap ma solo un dialogo tra plug-in e hardware per assegnare i comandi del primo al secondo, in stretto ordine di apparizione. L’Automap dava quindi luogo a dei template che spesso richiedevano di essere “ri-lavorati” dall’utente finale attraverso un’operazione di fine-tuning per poter funzionare al meglio ed essere massimamente efficaci, perché di default ogni comando del software poteva finire a qualsiasi controllo dell’hardware senza una particolare logica di assegnazione. L’Automap dunque era – e a tutt’oggi è – un tool potentissimo con cui creare mappature custom per controllare fisicamente strumenti virtuali, ma al prezzo di un non indifferente lavoro dell’utente per adeguare la mappa “spontanea” di ciascun plug-in alle proprie esigenze operative. È probabilmente per questo che il suo utilizzo è stato compreso e abbracciato fino in fondo da pochi (chi scrive è uno di questi pochi 😉 ) e forse è questo il motivo per cui attualmente la nuova serie SL MkIII non lo supporta più. Ma trattandosi di una feature software, mai dire mai: la strada per una sua eventuale implementazione futura è sempre aperta. Rimane invece tutt’ora disponibile la mappatura dei singoli comandi di SL MkIII tramite editor, per cui il controllo dei plug-in non è assolutamente precluso.
Meglio questa Novation SL MkIII o le Native Instruments Komplete Kontrol serie S?
Il confronto tra queste due serie concorrenti viene certamente spontaneo perché vi sono similitudini di prezzo, di ambizioni di elevata qualità e di alcune feature (su tutte, i LED RGB sopra ciascuna nota di tastiera). Ma le similitudini, a ben guardare, finiscono qui: le NI serie S sono indirizzate soprattutto al controllo di strumenti software che rispettino lo standard NKS, ed è in questo ambito che sono più versate e risultano più efficaci. Tali strumenti godono infatti di una mappatura ai comandi fisici della tastiera già impostata dagli sviluppatori, e consentono quindi un controllo immediato dei synth Native Instruments, Arturia ed altri che adottano lo standard NKS. In compenso il numero di comandi fisici è minore rispetto alla serie SL MkIII di Novation, non ci sono le porte CV, non c’è il sequencer e anche la programmabilità di certi comandi MIDI è inferiore. La sovrapposizione dei due tipi di prodotto è dunque molto parziale, e chi cerca soprattutto la gestione di certi soft-synth si indirizzerà più facilmente su NI mentre chi cerca una macchina più orientata al controllo a 360° di DAW, sequenze e strumenti hardware (anche modulari) andrà dritto dritto su queste Novation SL MkIII.
La Novation SL MkIII è class-compliant?
Il costruttore non ha uno statement preciso in proposito. La SL MkIII della prova è stata collegata a un sistema Windows 10 privo di driver Novation precedentemente preinstallati ed è stata riconosciuta senza alcun problema. Possiamo dunque affermare che opera da master keyboard anche in modalità class-compliant, nonostante esista un driver specifico di Novation per essa che raccomandiamo di installare per sfruttare pienamente le funzioni di integrazione con la DAW e l’editor Components.