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Arturia V Collection 7: tre nuovi virtuali, tanti aggiornamenti e un diluvio di preset

Lo sviluppatore francese, da sempre famoso per le sue rendition virtuali dei mostri sacri del passato, alza ancora l’asticella con la versione 7 della sua collection totale: Mellotron, EMS Synthi e Casio CZ sono i piatti forti di questa tornata.

 

La V Collection di Arturia è da ormai molto tempo un formidabile contenitore di synth e keyboard del passato emulati digitalmente in software, completati con nuove funzioni, arricchiti di centinaia di preset ciascuno, e infine venduti a un prezzo molto concorrenziale.

Per questa appena uscita versione 7 (denominata VC7 per gli amici) lo sviluppatore transalpino propone tre strumenti nuovi, che sicuramente ne rappresentano il principale – anche se non unico – attrattore.

 

Synthi V

Synthi V è l’emulazione del famoso, mitico e ancor oggi attualissimo EMS Synthi, il sintetizzatore portatile a valigetta nato nel 1972 con cui i Pink Floyd fecero l’inossidabile sequenza di On The Run. Viene ora fedelmente riproposto da Arturia nella sua particolare architettura a tre oscillatori a simmetria variabile e waveform sommabili, Filter Oscillator, modulatore ad anello, Envelope Shaper e matrice di modulazione a pin. A queste caratteristiche dell’originale però la casa francese aggiunge come sempre il suo “tocco”: un nuovo pannello superiore si apre a comando e rivela quattro tab denominate rispettivamente Functions, Joystick, Modulation ed Effects.

Arturia V Collection 7 Synthi V

Functions attiva cinque funzioni periodiche che, tramite waveform assegnabili, possono fungere da sorgenti di modulazione ciclica. Joystick permette di leggere i due assi X e Y della storica levetta, memorizzarne il movimento fissandone i punti, indirizzarlo a varie destinazioni di modulazione tramite la matrice a pin e infine automatizzare il tutto il funzione del tempo metronomico. Modulation usa un sequencer a step per controllare quattro diversi gruppi di modulazione. Effects infine usa tre blocchi di effetto indipendenti per creare delay, riverberi e modulazioni.

Arturia Synthi V dettaglio

 

CZ V

Si tratta della rendition virtuale dei Casio serie CZ che negli anni ’80 provarono a contrapporsi allo strapotere dello Yamaha DX7 con l’impiego della distorsione di fase (PD, da Phase Distortion). La PD offriva suoni in qualche modo simili alla FM della serie DX ma aveva dalla sua un timbro più organico, una maggiore facilità di editing e soprattutto di comprensione del rapporto causa/effetto tra i parametri di sintesi e il loro riscontro in audio. Arturia ha trattato i Casio CZ analogamente a quanto ha fatto con la FM di Yamaha nel recente DX7 V: la tecnica di sintesi originale è stata ovviamente mantenuta ma l’architettura dello strumento hardware è stata grandemente espansa in questa virtualizzazione.

Arturia CZ V

Vi sono due linee di sintesi, ciascuna con la sua waveform base che poi viene alterata tramite delle funzioni, quattro slider Macro per modificare il timbro tramite macro-parametri di facile gestione, inviluppi grafici multistadio, matrice di modulazione a 16 slot, quattro blocchi effetto, Unison, vibrato e arpeggiatore. Il risultato è una macchina potentissima rispetto a quelle di partenza, che tuttavia ne mantiene intatti sapore e colore grazie anche alla possibilità di emulare anche il DAC del synth originale e la sua tipica sgranatura.

Arturia VC7 CZ V dettaglio

 

Mellotron V

Poco da dire, il Mellotron è stato uno strumento iconico del suono Seventies ed è arrivato fino a noi col suo potere evocativo intatto. In fondo si tratta del primo “campionatore” di strumenti reali, grazie a un pazzesco meccanismo che gestiva la riproduzione da nastro magnetico preregistrato quando il musicista premeva la tastiera. La nuova versione di Arturia ripropone tutti i nastri dell’originale, offrendo quindi una libreria vasta e di grande valore storico, ma dà anche al sintetista contemporaneo la possibilità di importare i propri campioni e di applicare ad essi una tape emulation per farli suonare “mellotronizzati”. I circuiti aggiuntivi di Arturia introducono inviluppo ADSR e comandi per dosare la quantità di flutter del nastro, la sua saturazione, il rumore delle meccaniche, il livello di rumore del nastro, l’influenza della velocity di tastiera sul volume e dell’aftertouch sul flutter!

Le tre tracce A, B, C dell’originale possono essere mappate sulla piena estensione di tastiera, ottenendo così delle combi particolari che vanno oltre alla ridotta estensione della macchina originale. Una completa stompboard aggiunge sei slot effetto per modulazioni, saturazioni, echi e riverberi.

Arturia Mellotron V

 

Gli aggiornamenti

V Collection 7 introduce due nuove versioni di strumenti già noti: Analog Lab arriva alla versione 4 che migliora ancora gli aspetti di usabilità e immediatezza della preset-machine di Arturia e introduce un nuovo Live Mode. L’emulazione Hammond invece si chiama ora B-3 V 2 perché il motore di generazione sonora è stato completamente rivisto per un risultato timbrico ancora più fedele all’originale. Vanno poi segnalati i nuovi 800 preset di ispirazione moderna che completano ancor di più i vari synth della V Collection. Infine, tutti gli strumenti di VC7 contengono ora un Tutorial Mode integrato al loro interno, per impararne le funzioni-chiave mentre si usano.

 

I prezzi

V Collection 7 contiene complessivamente 24 strumenti software e viene offerta al prezzo di lancio di 399 Euro per chi non possiede nulla di Arturia. Per i proprietari di strumenti hardware della casa francese il ticket di ingresso a VC7 è di 299 € per il crossgrade, mentre per chi ha già una V Collection precedente il prezzo di upgrade è di 199 €. In ogni caso il suggerimento è di dare sempre un’occhiata alla mail e al proprio Arturia Software Center per vedere le offerte personalizzate che la casa riserva a chi è già suo cliente.

Per maggiori informazioni: Midiware

 

Disclaimer

Questo articolo di presentazione è stato redatto sulla base delle informazioni ufficiali di Arturia disponibili alla data del 25 aprile 2019. Non sostituisce una recensione e le informazioni riportate devono intendersi preliminari.

Giulio Curiel

Giornalista della storica rivista Strumenti Musicali dal 1993 al 2016, ho scritto oltre 1200 articoli su synth, studio technology e computer music. Se non so di cosa parlo, sto zitto.

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