Softube Console 1 Fader

Il sistema di mixaggio ITB di Softube evolve ancora: dopo la prima console hardware coi suoi plug-in per simulare diversi mixer vintage, arriva adesso una fader-box con 10 potenziometri ALPS motorizzati che può essere usata da sola o in combinazione con la precedente. Che la potenza sia con voi…

 

Da qualche anno Softube ha introdotto un sistema denominato Console 1 che si basa su una superficie di controllo più alcuni plug-in che emulano diversi mixer e processori gloriosi. La parola chiave qui non è né “plug-in” né “controller”, ma piuttosto “sistema”: questo perché i vari pezzi di Console 1 contribuiscono appunto a formare un unicum che si inserisce con naturalezza e proficuità nel workflow del mixaggio In-The-Box (ITB) con l’obiettivo di restituire ad esso la fisicità e l’immediatezza che erano caratteristiche della lavorazione fatta sui grandi mixer fisici del passato.

Il modello operativo pensato da Softube è semplice: in una console hardware dedicata stanno dei comandi già mappati alle funzioni di stadio di ingresso, gate/expander, equalizzatore, compressore, saturatore e stadio di uscita: in pratica, una completa channel strip. La disposizione dei comandi è intuitiva e tipica dei prodotti hardware analogici, e non già quella di un controller generico con un mucchietto di manopole e tasti “qualsiasi” che poi deve essere la mente del fonico ad abbinare alle rispettive funzioni. No, con il sistema Console 1 la mente guida con immediatezza la mano verso comandi con su scritte le rispettive funzioni e disposti ergonomicamente come sul frontale di un equalizzatore e un compressore fisico: ne guadagna enormemente la velocità operativa, e quindi di conseguenza la piacevolezza e creatività del processo di mixing. Ma non è tutto: con il pacchetto della Console 1 di base Softube fornisce una channel strip che emula il mixer SSL 4000 E (ce ne siamo occupati qui), ma poi come opzioni a pagamento fornisce anche altre emulazioni (API, Neve, SSL 9000, Summit) che possono espandere la palette sonora delle timbriche ottenibili (ce ne siamo occupati qui).

Le funzionalità di elaborazione audio vengono in ogni caso ottenute tramite un plug-in che deve essere inserito in tutte le tracce della DAW per poterle controllare. Lo stato del sistema è rappresentato su un On-Screen Display (OSD) che visualizza i canali in visione d’insieme più il dettaglio della channel strip selezionata, secondo la metafora del mixer fisico. Vi è inoltre un’ampia interazione con la DAW perché Console 1 acquisisce in automatico i nomi delle tracce e i controlli di livello, panpot, mute e solo delle Digital Audio Workstation supportate riportandole all’interno del proprio OSD.

Finora al sistema Softube mancava solo una cosa: i fader di canale per controllare i volumi di più tracce contemporaneamente, ma ora…

 

Console 1 Fader

Softube Console-1-Fader- Un fader di canaleSe la Console 1 originale era una channel strip destinata a comandare tutti i parametri di un solo canale di mixaggio per volta, arriva adesso un’altra unità fisica che permette invece di controllare contemporaneamente i volumi di più canali attraverso la naturale e intuitiva interfaccia dei fader a corsa lunga: da che mondo è mondo infatti, nella testa di tutti gli appassionati di musica il mixer è quel “coso” con tanti fader da alzare e abbassare per gestire il volume di altrettante tracce, ed è innegabile che un sistema di controllo basato su tale modello operativo sia il massimo dell’intuitività e velocità operativa per un fonico.

Dopo una gestazione piuttosto lunga, Softube ha così rilasciato Console 1 Fader che implementa tale modello di controllo e fornisce 10 fader a corsa lunga da 100 mm per comandare i volumi di altrettanti canali. Va detto chiaramente che questo non è un controller. Anzi, proviamo a dirlo più chiaramente ancora: QUESTO NON È UN CONTROLLER, ma un pezzo di un sistema hw/sw. Possono infatti verificarsi due casi:

Caso 1 – L’utente acquista solo Console 1 Fader e gli viene fornita la superficie di controllo con i potenziometri lineari motorizzati, più una versione ridotta del plug-in Console 1 che comanda volume, panpot, filtraggio HPF/LPF e saturazione dei canali.

Caso 2: L’utente possiede già la Console 1 originaria e, affiancando i due diversi hardware e il plug-in in versione completa, ha il controllo sia di tutti i comandi di EQ e compressione di un canale alla volta (tramite l’hw “base”), sia dei volumi di 10 canali per volta (tramite l’hw “Fader” qui in prova). In questo secondo scenario entrambe le superfici di controllo vanno a interagire sullo stesso plug-in.

Ovviamente l’ordine di acquisto non conta e si può iniziare tranquillamente con Console 1 Fader e poi proseguire integrando la versione “base”, o anche fermarsi per sempre alla sola Fader. È tuttavia immaginabile che la gran maggioranza degli utenti acquisterà Console 1 Fader in abbinamento al package-base e magari anche ad alcune espansioni timbriche, in modo da avere un sistema completo e molto versatile, capace di controllare pienamente il mixaggio ITB da un singolo ambiente unificato.

 

L’hardware e il suo software

Console 1 Fader (d’ora in avanti C1F per gli amici) mantiene il form factor e l’estetica complessiva del modello base: troviamo quindi un’unità ben realizzata in pesante metallo verniciato in grigio industriale e la superficie dei comandi in nero opaco. Da essa affiorano dei LED RGB per segnalare livelli e condizioni operative , e molti comandi hanno una seconda funzione richiamabile col tasto Shift. Le dimensioni sono analoghe a quelle di una tastiera per computer.

Le funzioni controllate da questo hardware sono le seguenti:

  • Volume della DAW
  • Solo e Mute della DAW
  • Inversione di fase del canale
  • Filtri passa-alto e passa-basso
  • Livello delle mandate Aux 1/2/3 della DAW
  • Drive e Character del circuito di saturazione
  • Pan delle trace mono e Balance delle tracce stereo
  • Ampiezza del panorama stereo
  • Gestione delle tracce per layer
  • Gestione del trasporto della DAW

Softube Console-1-Fader- I pulsanti Fader ModeIl piatto forte ovviamente qui è dato dai dieci canali dotati di fader ALPS motorizzati da 100 mm. La funzione che assumono di volta in volta (tra quelle elencate sopra) è comandata dai pulsanti Fader Mode: oltre all’ovvio comando di volume di canale essi possono essere ruotati a gestire Send 1/2/3 della DAW, e le funzioni Drive, Character, Input Gain, Low Cut, High Cut del plug-in Softube. La selezione tra la funzione da attivare sui fader avviene tramite i pulsanti del gruppo Fader Mode e viene riflessa da differenti colorazioni che assumono i LED RGB posti alla base dei fader stessi: il giallo è assegnato al controllo di livello, il rosso al Drive, il viola al Character, il verde a Send/Input Gain/Low Cut/High Cut. Vi sono poi altre due colorazioni possibili: il bianco indica la traccia in quel momento selezionata, mentre il blu si riferisce alla modalità Layer che consente di raggruppare più canali su un unico fader e di cui ci occuperemo meglio in seguito.

I fader sono affiancati da altri controlli: anzitutto alla loro base vi è un pulsante di selezione per mettere in editing la traccia selezionata. Va osservato che la traccia può venir selezionata anche direttamente sulla DAW e si può inoltre abilitare la selezione automatica tramite C1F semplicemente toccando il fader del canale interessato. Più sopra troviamo un LED meter a otto segmenti che dà un’idea indicativa del livello della traccia, mentre in cima al fader troviamo i pulsanti Solo e Mute dotati di proprio LED di segnalazione. Essi possiedono anche una seconda funzione raggiungibile tramite Shift, e in questo caso abilitano l’inversione di fase del canale e il bypass del plug-in per confrontare le elaborazioni effettuate da esso con il segnale non trattato.

Spostandoci sul lato destro di C1F troviamo altri gruppi di comandi: oltre ai già citati pulsanti di Fader Mode, vi è anzitutto una manopola a corsa infinita che gestisce il Panpot e, tramite Shift, la larghezza del panorama stereo a partire da una data frequenza di taglio. Questo comando, denominato Width, effettua un downmix in mono dei due canali L ed R a partire da una frequenza di taglio che si alza via via che si ruota la manopola commutata in tale funzione. Per assegnarne le funzionalità Panpot e Width alla traccia desiderata si usano i pulsanti di selezione-canale alla base di ciascuno dei dieci fader o gli altri metodi sopra citati. Due tastini Solo e Mute svolgono le omonime funzioni per la traccia in quel momento attiva.

Due pulsanti Page +/- servono per spostare il controllo di C1F su blocchi consecutivi di 10 tracce quando nel progetto esse siano più numerose di tale numero.

Con il pulsante Load Drive si caricano i due algoritmi di saturazione denominati Discrete (emula un veloce circuito a transistor e la casa lo suggerisce sul drum bus) e Tube (emula un circuito valvolare e la casa lo raccomanda per dare calore e coesione). Nel caso si possiedano altri plug-in Softube dedicati alla saturazione e/o la Console 1 base e le sue espansioni a pagamento, anche i rispettivi circuiti Drive saranno qui selezionabili in opzione. La selezione avviene grazie a un menu a video in cui si naviga con la manopola di panpot e si fanno le selezioni coi tasti Solo e Mute che qui diventano Ok e Cancel, in maniera totalmente analoga a quanto avveniva con la Console 1 base.

Lo stesso pulsante Load Drive, se ingaggiato tramite Shift, apre poi la selezione dell’intera channel strip: anche qui si selezionano di base gli algoritmi Discrete (che si caratterizza, oltre che per la timbrica, anche per avere l’HPF a 12 dB/Oct e l’LPF a 24 dB/Oct) e Tube (i due tagli sono entrambi di 6 dB/Oct). Se però si possiede Console 1 base con eventualmente le sue espansioni, da qui si potranno selezionare anche le emulazioni SSL 4000 E, SSL 9000-K, British Class A, American Class A e Summit Audio Grand Channel. Ecco che torna potentemente il concetto di Console 1 come “sistema”.

La coppia di pulsanti Display seleziona l’attivazione On/Off dell’On-Screen Display che raccoglie tutte le informazioni di Console 1, nonché la sua modalità: se si possiede solo C1F si può scegliere tra una vista di insieme con 10 canali a tutto schermo o due viste più piccole che in pratica sono dei meter bridge.

Softube Console-1-Fader-OSD C1F only

Se però si è dotati sia di C1F che della Console 1 base, si accede anche ad altri modi di visualizzazione: la vista di insieme è ora a 20 canali per volta (visto che l’hw base ha pulsanti di accesso diretto a 20 tracce), e poi si può visualizzare ovviamente la channel strip selezionata con il dettaglio di EQ, compressore e stadi ausiliari.

Softube Console-1-Fader-OSD sistema completo

Questa nuova C1F è dotata di controlli di trasporto della DAW, anche se in maniera embrionale visto che abbiamo tre soli pulsanti. Di base essi sono assegnati alle funzioni Go to start, Play/Pause e Go to end, ma tramite la pagina Settings è possibile ruotarli anche ad altre funzioni. Tre soli pulsanti non consentono ovviamente il controllo completo della DAW, e del resto questo non è neanche lo spirito di Console 1 che non vuol porsi come suo controller, ma sono comunque molto comodi perché permettono in tante situazioni di non staccare le mani da C1 e compiere più operazioni possibile al suo interno, senza impugnare il mouse.

Softube Console-1-Fader- I pulsanti di trasporto

Veniamo infine al Layer Mode: esso consente il grouping di più canali su un solo fader, per esempio per gestire tutti insieme i volumi di uno stem di voci, di chitarre o di batteria. Prima si attiva tale modalità, poi si seleziona il fader che farà da master, e infine gli si assegnano tutti i canali che si desidera: facile e immediato.

Tutte le funzioni descritte sono pienamente operative a condizione che si impieghi il sistema Console 1 con una delle DAW compatibili. In ambito Mac OS sono Ableton Live, Bitwig, Cubase/Nuendo, Digital Performer, Logic Pro X, Pro Tools, Reaper, Studio One. In ambito Windows ovviamente non c’è Logic Pro X e si aggiunge invece Sonar/Cakewalk by BandLab.

L’analisi della Console 1 Fader si esaurisce osservando che essa è di ingombri analoghi alla già nota unità base, e quindi ben si presta a essere affiancata o sovrapposta ad essa con supporti custom. Va solo segnalato che C1F abbisogna, oltre che della connessione USB 2.0 che già caratterizzava il primo modello della serie, anche di un power-supply fornito in dotazione: non è stato qui possibile perseguire il modello operativo dell’unità autoalimentata perché evidentemente le necessità di corrente date dai motorini dei fader e dai LED RGB non potevano essere soddisfatte dal solo bus USB.

Softube Console-1-Fader-connessioni

In uso

Il sistema si configura grazie alla nuova app di installazione e configurazione comune a tutti i prodotti Softube, e l’operazione risulta piuttosto semplice. Nel caso si impieghi solo C1F si ha subito a disposizione, senza altre tediose operazioni di configurazione della DAW,  un sistema di controllo dei livelli e degli altri parametri delle tracce che funziona bene, è estremamente preciso nel funzionamento motorizzato ed è di comprensione immediata. Il prerequisito è naturalmente inserire un’istanza del plug-in specifico di C1F in ogni traccia del progetto, dopodiché al display del sistema Softube vengono ruotati i nomi traccia, gli stati Solo e Mute della DAW e i livelli già eventualmente impostati. Tutto è trasparente e immediato, con uno scambio massimamente integrato tra la DAW e Console 1 Fader. Vale sempre la raccomandazione di disporre di un doppio monitor: uno su cui visualizzare il progetto in DAW, e uno per l’OSD di C1F che offre la vista dei livelli di dieci canali per volta. Softube evidenzia comunque che sono supportate anche configurazioni con più unità Fader connesse in parallelo nel caso di voglia accedere al controllo fisico di più di 10 canali per volta.

Softube Console-1-Fader-combo

Il sistema Softube prende poi il volo nel caso si possieda sia questa C1F che la Console 1 base: in tal caso le due unità lavorano in tandem e – anche al netto di qualche comando duplicato tra di esse come il panpot e il caricamento dei diversi algoritmi disponibili – l’operatività diventa davvero immediata e potente. Praticamente con l’unità Fader si controllano i volumi, i Solo e Mute di dieci canali per volta, mentre con l’unità base si lavora sul channel strip in quel momento in selezione. Il continuo dialogo tra le due Console e la DAW garantisce che si lavori sempre sul canale di interesse e non si debbano fare complicate selezioni che bloccherebbero l’intuitività e l’immediatezza del processo di mix. Se poi si attiva la modalità di selezione touch, per cui basta toccare un fader e ci si sposta sulla traccia relativa, l’operatività è davvero immediata perché contemporaneamente la Console 1 base offre l’accesso ai parametri di canale.

 

Conclusioni

Il sistema Console 1 cresce in maniera importante con questa unità Fader, e certamente il modello operativo ideale è dato dal possedere entrambi gli hardware di controllo e usare pienamente i modelli dei vari plug-in forniti standard o come espansioni a pagamento. Questa è certamente una limitazione rispetto all’usare qualsiasi plug-in di mercato (che resta comunque compatibile), ma in compenso si ottiene un beneficio operativo che rende davvero efficacissimo e velocissimo il mixaggio In-The-Box, con un approccio fisico che è sostanzialmente senza concorrenti nel mondo DAW di livello home e project studio. Se dunque questo paradigma operativo vi piace, la raccomandazione sul sistema Console 1 non potrebbe essere più forte e calorosa. Riguardo al prezzo di questa Console 1 Fader, è vero che essa costa più dell’unità base ma d’altro canto tale prezzo riflette la qualità costruttiva e il dispiego di mezzi per avere 10 (e non otto, come spesso accade nei controller generici) fader motorizzati a corsa lunga. Si tratta dunque di un oggetto valido in sé per sé, e che poi acquisisce il ruolo di moltiplicatore di utilità se usato in un sistema Console 1 preesistente. Molto bello.

 

Caratteristiche tecniche

Prodotto: Softube Console 1 Fader

Tipologia: Sistema di controllo dedicato più raccolta di plug-in di channel strip

Formato: AAX, AU, VST 2.4 e VST 3

Protezione: Autorizzazione tramite iLok (chiave fisica iLok non necessaria)

Frequenze di campionamento supportate: 44,1/48/88,2/96/176,4/192 kHz

Requisiti di sistema: Schermo 1280 x 800 o superiore, 8 GB RAM o più, porta USB 2.0 alimentata, collegamento Internet. Mac OS-X 10.12 o superiore, Windows 7 o superiore (solo 64 bit)

Prezzo: 599 € (street price)

Distributore: Midiware

 

Giulio Curiel

Giornalista della storica rivista Strumenti Musicali dal 1993 al 2016, ho scritto oltre 1200 articoli su synth, studio technology e computer music. Se non so di cosa parlo, sto zitto.

%d bloggers like this: