SuonoBuono nABC, compressore dal grande potenziale creativo
“not Another Boring Compressor” è un progetto dell’ingegnere italiano Stefano Sorrentino. In questo articolo il nostro test del prodotto, ma anche l’interessantissima testimonianza del progettista, che spiega come sfruttare al meglio questa macchina potentemente creativa.
Quando fai un prodotto e dici che “non è un altro compressore noioso” (la sigla nABC vuol dire questo) è già chiaro dove vuoi andare: il not Another Boring Compressor è il primo progetto della SuonoBuono che l’italiano Stefano Sorrentino ha realizzato in Svezia, dove vive, e si caratterizza per tantissime originalità estetiche, funzionali e costruttive.
In effetti alcuni compressori già sul mercato rischiano di essere davvero degli oggetti “noiosi”: non parliamo dei comp dal suono personale che hanno fatto la storia, ma dei tanti compressori neutri che si limitano ad abbassare il livello del segnale in transito quando è troppo alto rispetto a una soglia. Prodotti così sono certamente utilissimi dal vivo per evitare di superare un prefissato livello sonoro o per controllare strumentisti troppo esuberanti, ma il loro potenziale creativo è nullo. Il nABC di Sorrentino al contrario vuol essere un prodotto creativo che fornisce funzionalità e modi di interazione mai visti prima su un compressore. Andiamo a scoprirlo insieme.
Il concept
Il nABC nasce su Kickstarter nel giugno 2019 come campagna finanziata al 235% rispetto al suo obiettivo iniziale (link): l’idea che è alla base del progetto è quella di un compressore stereofonico a VCA alloggiato in un cabinet atipico per questo genere di prodotti. Non si tratta di un vezzo estetico, ma di una soluzione ergonomica per rendere facilmente raggiungibili le feature creative del prodotto, che non a caso è stato concepito come oggetto desktop da editare in continuazione e non invece come outboard da installare in un rack più o meno lontano. In effetti nABC somiglia a un monitor controller o a un’interfaccia audio ed ha le dimensioni approssimative di un CD nella sua custodia.
La macchina
Il case di nABC è realizzato in alluminio lavorato con macchine a controllo numerico e dotato di una sensuale anodizzazione nera spazzolata. Due zampette (rimovibili) provvedono a orientarlo verso il musicista mentre un grande manopolone a corsa infinita permette un veloce accesso a tutti i parametri in combinazione a dei tasti a sfioramento. Attorno al manopolone una corona di 20 LED RGB provvede, grazie a illuminazioni differenti, a dare tutte le informazioni sullo stato di nABC, sia relativamente ai parametri che alle misurazioni di livello. La manopola può inoltre essere premuta per mettere nABC in bypass con un gesto veloce e intuitivo che in prova si rivelerà di una praticità estrema. Altri piccoli LED, stavolta di colore blu, si affacciano dall’interno del pannello per segnalare la sorgente di side-chain, lo stato di bypass e lo stato attivo dei cinque controlli a sfioramento.
Il pannello posteriore, ricco di connessioni, spiega meglio di molte parole le potenzialità e particolarità di questa macchina: vi sono ingressi e uscite Left e Right su jack 6,35 mm, vi è una porta USB che fornisce alimentazione e trasporto di dati MIDI di controllo e vi sono poi tre mini-jack 3,5 mm che sono la chiave di volta per controllare la compressione di nABC attraverso segnali diversi da quello audio in transito: MIDI offre connettività su un tradizionale connettore DIN pentapolare tramite un break-out cable fornito in dotazione, Gate/Pedal innesca l’inviluppo interno tramite appunto un segnale di Gate proveniente da un modulare o un pedale, CV infine controlla il livello di compressione del segnale in transito tramite una tensione di controllo compresa tra 0 e 5 V o addirittura un segnale audio esterno. Grazie a queste connessioni si apre così un universo di possibilità creative di modulazione dinamica di un suono ad opera di un altro suono, di un sequencer o di una batteria elettronica!
Le funzioni
Pur nella sua originalità, in fondo nABC è sempre… un compressore! Pertanto ecco davanti a noi i comandi tipici di un prodotto di questo tipo: premendo il primo touchpad a sinistra e poi ruotando il manopolone si modifica l’Attack e la corona di LED si illumina di verde. Col secondo touchpad si agisce sul Release e i LED sono verdi, col terzo pad si lavora sulla soglia (Threshold, LED bianchi), col quarto sul rapporto di compressione (da 1:1 a 1:∞, LED blu) e infine col quinto sul Make-up Gain (da 0 a +20 dB. LED blu).
Non è tutto perché i cinque touch-pad sono dotati ciascuno anche di una seconda funzione, raggiungibile tenendo premuto il pad per un secondo: si agisce così su Compressor Knee, canale MIDI di ricezione, profondità di intervento del side-chain esterno, salvataggio e richiamo di otto programmi. Un paio di osservazioni sono qui necessarie: anzitutto la curva di compressione era inizialmente prevista come selezionabile tra Hard e Soft Knee, ma a seguito di alcuni feedback tra cui il nostro, Sorrentino ha aggiunto altre due curve di cui ci parla lui stesso nelle righe più sotto. Riguardo invece alla programmabilità e al controllo via MIDI va rilevato che nABC ha otto locazioni di memoria in cui salvare tutti i suoi parametri, che tali locazioni sono richiamabili via MIDI Program Change, e infine che tutti i parametri sin qui descritti sono modificabili via MIDI Control Change: quest’ultima caratteristica apre la strada alla gestione di nABC tramite automazioni nella DAW o un eventuale software-editor esterno che qualcuno volesse sviluppare in futuro.
Veniamo infine al selettore S/C Select, quello che appunto apre la strada al controllo di nABC tramite segnali side-chain esterni: il comando prevede quattro modi operativi che attivano il side-chain rispettivamente su input del segnale audio in transito, di un segnale audio esterno, di un gate o di un comando MIDI. Ma le possibilità sono in realtà multiple in quanto ogni posizione prevede la possibilità di controllo del compressore da più sorgenti contemporaneamente, come illustra questa tabella:
Quando nABC non è in fase di editing dei parametri, la corona di LED agisce da level meter: la metà di sinistra si illumina di verde e indica il segnale di ingresso, mentre quella di destra si illumina di rosso e indica la riduzione del gain operata dal compressore.
La parola al progettista
Nei mesi precedenti alla messa in disponibilità generale del nABC abbiamo provato in anteprima il prodotto e abbiamo avuto modo di discutere le sue caratteristiche direttamente col progettista: Stefano Sorrentino si è dimostrato molto attento ai feedback ricevuti, alcuni dei quali sono stati incorporati nei rilasci di sistema operativo di nABC successivi a quello iniziale. Stefano ha anche voluto spiegare al meglio il suo prodotto, e soprattutto le logiche progettuali e operative che ne sono alla base. Ecco di seguito le sue parole:
“Provo a spiegare l’approccio che ho avuto con questo strumento: sono partito con l’idea di una versione hardware standalone del gruppo VCA + inviluppo di un modulare, col trigger digitale. La possibilità di avere side-chain audio, interno ed esterno, l’ho aggiunta come “bonus in più” rispetto ai compressori tradizionali. Il comportamento dinamico è modellato su filtri RC classici ed ho cercato intenzionalmente di rendere il suono il più trasparente possibile, pensando che il “colore” possa essere aggiunto con altri pre/compressori, ma non può essere rimosso se il tuo apparecchio è colorato. Ho fatto benchmark estesi con un dbx (noto riferimento tra i compressori a VCA, n.d.r.) e ho cercato di riprodurre quel tipo di suono caratteristico.
Non ho invece cercato di costruire un prodotto che sia un diretto concorrente del Distressor (come qualcuno si chiedeva sul gruppo Facebook “Synth Cafè”) o un “parente” dei compressori Universal Audio che vanno in tutt’altra direzione sonora.
Nel pensare ai punti forti di nABC, quelli che lo rendono interessante e lo differenziano dalla concorrenza, mi sono basato sull’opinione che comandare il side-chain via MIDI e CV/Gate da un lato, e il disaccoppiare la compressione dall’inviluppo stesso del segnale dall’altro, permettano di utilizzare la compressione in modi nuovi che semplicemente non sono possibili al momento ne’ con plug-in ne’ con altri outboard, che io sappia.
L’nABC può essere usato per comprimere un basso sul colpo di cassa, ma il profilo di compressione non è necessariamente lo stesso della cassa. La cosa diventa più interessante quando la compressione avviene in modo asincrono rispetto alla cassa. Pilotando il trigger dell’nABC con un arpeggiatore è possibile creare un “trance gate” o applicare qualcosa di simile ad un “transient shaper” diverso su ciascuna nota di un arpeggio, giocando con velocity/CV o altri parametri MIDI. Un altro utilizzo interessante è quello di comprimere un drum hit, per esempio una cassa, comandando la compressione con il MIDI. Se la durata della nota MIDI è più corta della stessa cassa, il release inizia quando la cassa ha ancora molta energia, cosa impossibile con un compressore tradizionale, dando un effetto di breathing sulla parte sinusoidale del kick. Inoltre, e qui secondo me nABC può battere compressori high-end sul loro campo di battaglia, è la compressione di una cassa con release corta che soffre sempre di distorsione (modulazione), mentre l’nABC non è affetto da questo problema se il trigger non è audio.
Un piccolo trucco che può essere utile usare con nABC è quello di lavorare con segnali di ingresso alti, sopra lo 0 dBu, per sfruttare al meglio l’ADC. Un altro trucco può essere quello di lavorare con l’uscita vicino alla soglia di distorsione, usando il gain (che agisce sul VCA). In questo modo si genera una leggera saturazione dello stadio di uscita, visibile quando il LED di accensione diventa rosso.
Dopo che ci siamo scambiati le nostre opinioni e i feedback sulla versione iniziale del compressore che vi avevo mandato per il test, ho aggiunto a nABC una nuova funzionalità tramite un aggiornamento di sistema operativo: ora il parametro “Comp Knee” ha 4 valori anziché’ i 2 della versione iniziale (Hard/Soft Knee): il terzo setting da’ una curva di release lineare anziché’ logaritmica che ricorda l’attacco lineare di certi synth ed enfatizza il breathing. Il quarto setting invece da’ un leggero ritardo prima dell’innesco del release, che può essere originale su certi suoni.
nABC, nelle mie intenzioni, vuol essere un oggetto creativo e divertente con cui creare effetti che un compressore tradizionale non sono possibili e con un plug-in sono come minimo molto macchinosi. Esiste poi un gruppo di utenti che semplicemente preferisce lavorare DAWless, per motivi non sempre razionali ma certamente non sindacabili.
Il test
Il nABC dà un’ottima impressione di sé grazie alla costruzione accurata e alla piacevolezza dei materiali utilizzati. La forma da “monitor controller” si rivela azzeccata in un’installazione desktop in cui il comp risiede accanto alle altre macchine dello studio, mentre l’interazione coi comandi è ottima: si tratta ovviamente di prendere confidenza con il modello operativo “manopola singola + tasti di selezione” ma in capo a un’oretta di utilizzo tutto diventa di un’intuitività estrema. Valida è anche la rappresentazione dei parametri di compressione e dei livelli attraverso la corona di LED che si sdoppia in due metà e cambia colore a seconda della funzione, rendendo l’interazione semplice e intuitiva.
Usato come normale compressore nABC colpisce per la sua pulizia e la sostanziale assenza di distorsione: non si “mangia” aria, non si mangia transienti, non uccide il senso del ritmo del segnale che lo attraversa. Il suo intervento è molto trasparente e può rivelarsi utile per controllare/omogeneizzare il livello di stem di batteria, basso, chitarre. Se si va dal vivo, potrebbe essere utile usarlo come limiter sul master per non tirare troppo il collo al PA, benché non nasca con questi intenti. Passando a un uso più creativo e meno “gestionale” della macchina, il nABC si dimostra utile per dare pacca a cassa, rullante, basso se spinto in alto nei livelli e nei rapporti di compressione: nettissimo è lo “stok!” che emette per tempi di attacco corti e compressione elevata, mentre allungando un po’ l’attacco torna fuori la punta iniziale del suono, ma senza che il tutto diventi colorato come in un compressore optoelettronico. Di base resta comunque sempre la natura trasparente di nABC, e certamente questo è coerente con la personalità di un comp a VCA e con la scelta stilistica sonora che è alla base del prodotto.
Si apre poi il secondo capitolo, quello di nABC usato come macchina creativa: qui l’outboard si trasforma in “strumento” e non a caso il suo posto perfetto è accanto a sequencer e groovebox. Se infatti si pilota il trigger del side-chain dall’esterno con una sequenza si apre la possibilità di modulare ritmicamente la dinamica di un pad, una bassline o anche una linea di hi-hat. Se si fa passare tutto uno stem di voce o un loop percussivo, magari da processare poi con un delay ritmico, si possono ottenere effetti interessantissimi di “pompaggio” dinamico tipico della French House ma in realtà perfetti anche per creare ambienti e soundscapes. Davvero nABC si rivela macchina molto creativa, che invita alla sperimentazione nei collegamenti e nella ritmica di controllo, rivelandosi un oggetto con ben pochi uguali se non a costo di creare complesse catene di processori e segnali di controllo, reali o virtuali che siano. Qui invece è tutto sottomano, e si sa che in queste situazioni la creatività decolla.
Conclusioni
Il SuonoBuono nABC è un prodotto senza una reale concorrenza: certo, nella sua veste di compressore stereofonico a VCA di fascia economica potrebbe essere confrontato con prodotti dei listini Alesis, dbx, FMR Audio, ma è evidente che rispetto a essi il piccolo comp italo-svedese offre molto di più. Infatti nABC è anche e forse soprattutto uno strumento creativo con cui scolpire la dinamica dei propri suoni, inventare pattern di compressione pilotati da sequenze e arpeggi, incastrare ritmiche pulsanti grazie al controllo della cassa sul basso o viceversa, lavorare con le CV e il MIDI sulle dinamiche di uno stem e così via. Se vi riconoscete in questi profili d’uso e, oltre che coi synth, siete producer o modularisti che vogliono cominciare a fare sound design creativo anche coi processori allora il nABC è per voi e “incidentalmente” vi ritroverete anche con un valido compressore stereo. Il prezzo richiesto è interessantissimo rispetto alle potenzialità creative della macchina: a noi è piaciuto moltissimo.
Caratteristiche tecniche
Prodotto: SuonoBuono nABC
Tipo: Compressore analogico stereofonico con side-chain controllabile esternamente
Dati tecnici dichiarati dal costruttore
Audio Input 2 x 1/4″, impedance balanced, >100 kOhm
Max Audio Input +19.5dBu
Audio Output 2 x ¼”, impedance balanced, 400 Ohm
Max Audio Output +19.5dBu
External Sidechain Audio Input: 1 x 1/8”, max 20dBu, 50kOhm, unbalanced
External Control Voltage Input: 1 x 1/8”, 0V-10V, unipolar, 50kOhm
Gate input: 1 x 1/8”, 0V-5V, unipolar (10V is tolerated)
MIDI input 1 x 1/8” TRS (DIN to TRS cable is included)
USB Type B
Frequency Response 20Hz-20kHz, +0.5, -0.5dB
THD+Noise Typically <0.06%; @1kHz, 0dBu, 1:1
Compressor Threshold Range –20dBu to +20dBu
Compressor Ratio 1:1 to Infinity:1
Make-up gain 0dB to +20dB
Maximum gain reduction >30dB
Presets 8, user defined
Attack time Adjustable
Release time Adjustable
MIDI control Sidechain, all audio parameters, preset selection
MIDI out Signal level threshold, all audio parameters
Compression knee Adjustable, hard or soft
Power 5V via USB, typical 500mA
Dimensions 125mm x 125mm x 40mm
Weight 450g
Prezzo: 329,00 Euro + IVA e spedizione
Distributore: SuonoBuono