Sonicware ELZ_1, l’outsider dei synth digitali
Sembra un giocattolo ma in realtà è un potente synth digitale camuffato da workstation portatile (che non è!): giapponese, sperimentale, polifonico, con nove diversi algoritmi di sintesi tra cui la FM… E se fosse la vostra prossima arma segreta?
A vederlo così di sguincio sembra la copia in negativo del Teenage Engineering OP-1: quel form-factor a lingottino che tutti hanno derivato dal mitologico Casio VL-1, il display centrale OLED a colori, la tastiera con pulsanti non standard, l’altoparlante integrato, l’alimentazione a batterie, eppure…

Eppure no, il giapponese Sonicware ELZ_1 è uno strumento completamente originale che non si rifà a nulla e che dentro una forma personalissima ospita in realtà un synth digitale dalle grandi potenzialità tecniche e sonore.
Una macchina unica, ma anche un progetto innovativo portato avanti con la mentalità sperimentale tipica degli hacker: il costruttore, da un disordinato sito web mezzo in inglese e mezzo in giapponese, parla di “synthesizer reinvention laboratory”, afferma che grazie ad esso si può diventare un “sound adventurer”, pubblica video con il disclaimer che essi sono tratti dalla fase di sviluppo e il prodotto reale “potrebbe essere differente”, non si fa scrupolo di evidenziare le stratificazioni funzionali aggiunte man mano che l’OS della macchina evolve da una versione all’altra… Insomma, in questi tempi di prodotti imitativi e riedizioni del passato, qui si tratta di una ventata di salutare aria fresca in un territorio – quello della sintesi sonora – che dovrebbe essere innovazione per definizione!
Ok, ma adesso calma e parliamo del synth…
Se effettivamente la storia e la stessa filosofia di sviluppo di Sonicware possono generare entusiasmo, il nostro dovere professionale è quello di guardare a ELZ_1 come a qualsiasi altro synth, perché in fondo un synth serve per suonare e se esso non suona e non si interfaccia bene col resto del mondo, può essere innovativo quanto si vuole ma non sarà mai davvero meritevole di attenzione. Ovviamente non è questo il caso di ELZ_1, che fin da subito vi invito a considerare un sintetizzatore digitale alloggiato in un contenitore inconsueto, una specie di expander con la sua superficie di controllo e una tastiera “di prova” a bordo giusto per testare i suoni che si stanno editando. Questa naturalmente è la mia visione dello strumento e ve ne sono molte altre possibili, ma poiché ELZ_1 non è una macchina politimbrica e non ha a bordo suoni percussivi diventa abbastanza naturale considerarlo un synth puro piuttosto che una workstation da composizione in movimento, come invece accade nel caso del citato Teenage Engineering. Insomma, le funzioni decretano che la somiglianza con gli svedesi è puramente formale!
Un robusto cabinet metallico largo 40 cm e alto più di 13 (se fosse messo in rack, occuperebbe circa 3U!) alloggia in 1,3 kg di peso un synth polifonico a sei voci a generazione interamente digitale, dotato di effetti e sequencer. Le tipologie di sintesi sonora a disposizione sono ben nove, e questo dona a ELZ_1 una buona varietà timbrica pur nell’ambito di una costante sonorità digitale ben marcata e sempre presente, come sembra essere prepotentemente tornato di moda in questi ultimi 12 mesi (ASM Hydrasynth, Modal Argon8, Korg Volca Drum e Wavestate, ecc…).
Vedremo in seguito l’articolazione della catena di sintesi, ma intanto giova sapere che essa è governata da cinque pagine (ciascuna può possedere sottopagine), richiamabili con altrettanti pulsanti presenti in alto a destra e dedicati rispettivamente alla scelta ed editing dell’algoritmo, all’inviluppo di volume, al filtro, agli effetti e all’arpeggiatore.
Cinque manopole sottostanti editano i parametri che compaiono di volta in volta nel display centrale e fanno capo a encoder senza fine. Il primo encoder sceglie il tipo di processing (non a caso è denominato Type), mentre gli altri quattro sono etichettati 1/2/3/4 e le funzioni loro assegnate di volta in volta sono indicate nel display.
A destra del display troviamo i pulsanti per il richiamo e il salvataggio delle 128 Memory disponibili, quelli per la navigazione nei menu e un altoparlante per l’ascolto in mobilità.
Alla base del pannello frontale vi è la tastiera che è realizzata con una forma non standard ma tramite pulsanti comunque disposti secondo il tradizionale modello diatonico. I tasti bianchi sono dei lunghi ovali mentre quelli neri sono costituiti da pad circolari: diciamo subito che si tratta di un arrangiamento che non permette grandi virtuosismi espressivi perché i tasti neri sono troppo piccoli e troppo in basso rispetto a dove le dita li cercherebbero, ma per l’uso per il quale sono pensati vanno bene, mentre per gli impieghi di ELZ-1 più tradizionali si userà una normale tastiera esterna collegata via MIDI.
Il retro ospita il minijack per l‘uscita cuffia con la sua regolazione di volume individuale. Segue poi l’uscita principale e, a testimonianza che ELZ_1 è tutto fuorché un giocattolo, abbiamo qui due jack da 6,35 mm per i canali L ed R. Segue un interessante minijack per un ingresso ausiliario: dico “interessante” perché tramite esso si può anzitutto far entrare il suono di un altro strumento che verrà processato tramite il delay e il riverbero di bordo (cosa che consente di usare ELZ_1 come effector esterno), ma poi anche perché tale presa può fungere da ingresso per un segnale di clock che permette di sincronizzare questa macchina a un Korg Volca o un Teenage Engineering serie Pocket Operator, o ancora a un qualsiasi segnale similare proveniente da una drum machine vintage! Il pannello si chiude con la presa USB e la porta di alimentazione, sulle quali vanno fatte un paio di osservazioni peculiari: anzitutto la USB è dell’ormai inusuale formato Mini e quindi richiederà un cavo ad hoc, ma in compenso può funzionare sia da host (per pilotare altre macchine tramite un’interfaccia USB-to-MIDI) che da device (per essere pilotata da un computer). La presa di alimentazione invece è un jack a barilotto che, tramite un adattatore fornito in dotazione, deve essere collegato a un alimentatore USB di elevata potenza: a ELZ_1 servono infatti ben 2A per funzionare e quindi vi servirà un alimentatore “cannibalizzato” da un cellulare o un tablet di elevate richieste energetiche. Non sono sufficienti né le normali porte USB alimentate dei PC (limitate in genere a 500 mA), né molti caricabatterie di smartphone poco voraci. È curiosa, e in certi sensi criticabile, la scelta di Sonicware di non dotare la macchina di un alimentatore dedicato compreso nel prezzo, ma ben sappiamo che questi dettagli finiscono poi per incidere molto sul prezzo di vendita. In ogni caso vi è anche la possibilità di alimentare ELZ_1 anche con quattro pile AA per l’uso in mobilità, ma attenti che la macchina consumicchia…
I motori di sintesi
Premendo il primo bottone in alto a sinistra (Oscillator Mode) si può accedere alla selezione delle nove diverse tecniche di sintesi implementate in ELZ_1, che il costruttore chiama “Engine”. Tali Engine hanno nomi in alcuni casi autoesplicativi, mentre in altri si tratta di cose poco diffuse per le quali occorre approfondire un po’. Vediamo dunque di passarli brevemente in rassegna di seguito, perché è in essi che si forma gran parte del potenziale timbrico e della varietà sonora di ELZ_1.
Low-bit Osc è un oscillatore che può lavorare a 2, 4 o 8 bit di risoluzione e possiede waveform sinusoidale, quadra, triangolare, dente di sega dritta e invertita. È possibile regolare il duty cycle dell’onda e attivare un percorso di modulazione: tale modulazione può provenire da un LFO o da un inviluppo. Questi due modulatori non sono presenti in altre parti della macchina, ma sono interni all’oscillatore e quindi dedicati solo a esso. La modulazione può essere diretta alla risoluzione in bit, al tipo di oscillatore, al duty cycle o al pitch, dando quindi grande movimento a tutti i parametri caratterizzanti la waveform.
Standard Osc è un oscillatore molto simile al precedente, ma la risoluzione della waveform è migliore. Le forme d’onda a disposizione sono le stesse del Low-Bit Osc e così le modulazioni, anche se qui ovviamente non si può modulare il parametro di risoluzione in bit e quindi il suono sarà più pieno, normale. In poche parole: meno zanzaroso e meno distorto.
Custom Osc è un oscillatore che l’utente assembla mettendo in sequenza due waveform diverse (Osc 1 e Osc 2) per ottenere una forma complessa. Per ciascuno dei due Osc si può scegliere ancora una volta tra sinusoide, quadra, triangolare, dente di sega dritta e invertita, e anche qui la modulazione può valersi di un LFO o un inviluppo.
8 bit Wave Memory Synth legge delle waveform a 8 bit che l’utente può importare in 50 locazioni diverse denominate Bank. La waveform gode di un comando di Detune che introduce scordature via via crescenti tra l’oscillatore e una copia del suo stesso segnale, con risultati molto musicali. Una ulteriore posizione denominata Memory permette all’utente di creare una forma d’onda a ciclo singolo che viene “affettata” in 32 posizioni nel dominio del tempo e per ciascuna di queste barrette si può regolare il livello su 256 valori. Il risultato è che si possono creare forme d’onda anche molto complesse e mosse, con effetti sonori tutti da scoprire. Un parametro Color può assumere posizioni “Classic” o “Modern” e nella seconda pare rendere più aperto il suono. La modulazione interna all’oscillatore è anche in questo caso proveniente da un LFO o inviluppo dedicati, che però qui agiscono solo sul pitch.
8 bit Wave Memory Synth (Morph) è simile al precedente ma combina in sequenza tre waveform tra le cinquanta Bank a disposizione. Le waveform non vengono switchate ma morphate una nell’altra, con un tempo di morphing variabile tra 50 e 4.000 msec. Questo conduce a timbri cangianti nel tempo, con un suono che a tratti può ricordare certe metallicità dei synth a wavetable ma con un carattere più musicale e dolce.
8 bit Wave Memory Synth (FM) propone un’ulteriore variazione dell’oscillatore a 8 bit: in questo caso si hanno a disposizione 20 waveform FM fisse in un blocco di memoria dedicato, oppure la locazione Memory che permette una modulazione di frequenza con parametro di Ratio tra modulante e portante compreso tra 0,2 e 32, livello di FM regolabile e Detune. Entra poi in gioco il parametro di modulazione: sempre desumibile da LFO o inviluppo dedicato, essa può essere direzionato in questo caso al Pitch, al Detune, al Ratio o al Level, modificando quindi significativamente la FM impostata e creando effetti di timbro mutante nel tempo.
DNA Explorer è l’avventuroso nome che ELZ_1 dà alla sua personale interpretazione del processo di lettura di una waveform complessa importata dall’utente. Essa può essere letta a partire da un punto denominato Explore e poi “approfondita” nella sua lettura col parametro Dig. Il tutto è raffigurato sul display con la waveform che appare distesa a terra e una vanga che mima la posizione e la profondità alla quale la si sta scavando! Il comando Harmony dosa la miscelazione di una waveform analoga ma un’ottava più alta. LFO e inviluppo possono modulare tutti questi parametri. ELZ_1 mette a disposizione per questa sintesi tre waveform di max 5 secondi l’una, importabili dall’utente via USB oppure registrabili dall’ingresso Aux In.
Sigrinder è un algoritmo simile al precedente ma in questo caso siamo in territori di sintesi granulare in quanto si possono impostare i punti di inizio e fine lettura e la dimensione dei “granuli” di audio da leggere. Invariate rispetto a DNA Explorer sono le funzioni Dig, Harmony, Color, nonché le modulazioni da LFO o inviluppo: queste ultime possono andare a modificare Pitch, Dig, Harmony, Start, End, Time, nonché un parametro Bit Crush che quando attivato modifica la risoluzione di questo oscillatore e la porta a 2 bit. Complessivamente siamo davanti a un algoritmo molto rumoroso, sperimentale, ma di grande potenziale. Come nel caso precedente, le tre waveform utilizzabili possono essere importate o campionate con la macchina stessa.
FM Synth è – tautologicamente – un sintetizzatore in FM e avrebbe potuto essere tranquillamente l’unica tecnica di sintesi implementata in ELZ_1 in quanto già da sola dà origine a tantissimi e interessantissimi suoni. Si tratta di una FM articolata su quattro operatori configurabili in 31 algoritmi diversi. Per ogni operatore è possibile regolare rapporto di frequenza (Ratio), livello, feedback su se stesso, Detune. Per ogni operatore è possibile attivare la modulazione di un LFO o un inviluppo, ma in maniera più versatile di quanto permettevano i classici strumenti FM Yamaha: qui è infatti possibile direzionarla a Ratio, Level, Feedback, Detune, con risultati sonori molto interessanti soprattutto cambiando Ratio e Feedback. Un parametro Gacha permette di randomizzare i parametri della FM per quando si è a corto di idee o ci si sente particolarmente avventurosi.
Masked Noise è un tipo di oscillatore ove una waveform periodica (al solito: sinusoide, quadra, triangolare. sawtooth diretta e inversa), funge da funzione di mascheramento per una sorgente di rumore bianco o rosa. La “solita” modulazione di LFO o inviluppo agisce sui vari parametri del mascheramento. Il risultato sonoro è un suono sporco e granuloso, ma ove le waveform di partenza sono ancora riconoscibili.
Sand Flute è simile al precedente ma qui abbiamo un rumore bianco o rosa che viene filtrato da un filtro a cinque bande configurabile in modalità BPF, Parametric EQ o Notch. Man mano che la larghezza di banda di tali filtri viene ristretta, il suono diventa sempre più intonato e meno rumoroso.
Filtro e inviluppo
Anche se curiosamente l’inviluppo di ampiezza è messo nella pagina 2 del sistema operativo di ELZ_1 e il filtro nella pagina 3, nella nostra esposizione seguiremo il tradizionale flusso del segnale “VCO/VCF/VCA”.
Il filtro è dunque configurabile in diverse modalità: LPF 6 dB/Oct, LPF 12 dB/Oct, HPF 6 dB/Oct, HPF 12 dB/Oct, BPF, equalizzatore parametrico monobanda con profilo a campana, equalizzatore shelving passa alto o passa basso, Notch. Selezionando i diversi tipi di filtro il display raffigura la curva di intervento così come modificata dall’intervento dei controlli di frequenza di taglio, risonanza, ecc… Sotto la curva compaiono gli occhioni di un simpatico “mostro”, mentre se il filtro è bypassato il mostro dorme e russa: l’impronta degli hacker giapponesi colpisce ancora!
Anche il modulo di filtraggio gode di un suo LFO e un suo inviluppo ADSR selezionabili in alternativa tra loro come sorgente di modulazione. Da notare che l’LFO può avere varie forme d’onda (Sine, Square, Triangle, Sawtooth, Rev.Sawtooth, Random), mentre l’inviluppo può essere invertito.
Tutti gli algoritmi di filtraggio non sono emulativi del mondo analogico vintage, ma contribuiscono viceversa al carattere sonoro fresco e aperto di ELZ_1.
L’inviluppo di ampiezza di questo bel synth è invece più articolato: esso può essere un ADSR tradizionale, d’accordo, ma anche un ADSR con i segmenti di attacco, decadimento e rilascio dalla curva di pendenza selezionabile, oppure un ADS-RA-R (dopo il rilascio del tasto, inizia un nuovo attacco e una successiva fase di release), oppure infine un ADS-RA-R con curve selezionabili.
Effetti
In uscita alla catena di sintesi, ELZ_1 schiera quattro moduli di elaborazione: Drive/Mod, Modulation, Delay e Reverb, utilizzabili tutti in contemporanea.
Drive/Mod può assumere funzioni di Overdrive, Distortion, Fuzz, Chorus, Vibrato, Phaser, Tremolo, Flanger, Ring Modulator, e ovviamente per ciascuna di queste scelte sono a disposizione i parametri di personalizzazione dei relativi algoritmi di effetto.
Modulation può agire da Stereo Chorus, Vibrato, Phaser, Tremolo, Flanger, AutoPan, Ring Modulator, Auto Wah.
Delay è configurabile come Delay (appunto…), Tape Echo, Reverse Delay, PingPong Delay.
Reverb può assumere gli algoritmi Room, Hall, Plate, Custom Reverb, Arena.
Va notato che gli effetti ciclici di modulazione possono essere agganciati ai BPM di sistema con diverse divisioni musicali, e così pure i ribattuti dei delay. Gli effetti dei soli moduli Delay e Reverb possono inoltre essere applicati anche al segnale audio esterno presente sul jack Aux In.
Nello stesso menu è possibile anche settare il livello sonoro di ciascun preset, la sua accordatura (quanti synth conoscete che sono capaci di farlo a livello di preset?) e il comportamento Poly, Mono o Legato con velocità regolabile del portamento.
Arpeggiatore, sequencer, sincronizzazioni
L’arpeggiatore è il quinto menu raggiungibile direttamente dai tasti di accesso diretto posti a sinistra di ELZ_1, a testimonianza che il costruttore gli dà grande spazio nel definire le capacità sonore ed esecutive della macchina. Esso può operare nelle modalità Up, Down, Up Down, Down Up, Up & Down, Down & Up, Random, Play Order, essere agganciato a diverse divisioni musicali (da un intero a 1/32, puntati e terzinati inclusi), venir legato al clock master della macchina e regolato in durata del gate delle note arpeggiate. Nonostante l’elevata versatilità generale della macchina non è però selezionabile l’arpeggio ribattuto su più di un’ottava. I setting di questo modulo vengono salvati a livello di patch.
Il sequencer, originariamente non presente e aggiunto poi con la versione 2 del sistema operativo, è invece un modulo a parte rispetto alle memorie di patch: salva 128 pattern, ciascuno di lunghezza massima di 64 step e capace di polifonia massima di sei note per step.
L’input delle sequenze può essere effettuato a step o in tempo reale, usando una visualizzazione tipo piano-roll che appare sul display. Può essere modificato il valore di gate degli step e la divisione musicale assegnata agli step (come per l’arpeggiatore, da un intero a 1/32, puntati e terzinati inclusi). Nella registrazione in tempo reale è possibile scegliere se le passate successive sullo stesso pattern cancellano le precedenti (Erase), sostituiscono le note esistenti rimpiazzandole con le nuove (Overwrite), o infine aggiungono materiale a quello esistente (Add).
Più pattern possono essere concatenati usando la funzione Chain, oppure venir selezionati via MIDI con il poco conosciuto messaggio di MIDI Song Select.
Il tempo di ELZ_1 può essere regolato internamente, desunto dal MIDI Clock presente sulla porta MIDI oppure prelevato da un segnale di Sync presente all’ingresso Aux In, che poi può anche essere ritrasmesso sulla porta cuffia.
Impressioni d’uso
ELZ_1 appare costruito in maniera qualitativa e solida, molto seria e curata. La navigazione tra i suoi menu, una volta compresa la logica operativa della macchina, è molto facile e richiede un accesso veramente minimo al manuale. Solo la distribuzione dei parametri dell’inviluppo del filtro, talvolta dispersi su due pagine consecutive di display, in alcuni momenti non mi ha convinto e forse richiederebbe un intervento di loro raggruppamento in un’unica schermata in prossime versioni di sistema operativo. Ma siamo nel campo dei peccatucci veniali.
Complessivamente ELZ_1 appare una macchina ben studiata, matura e stabile. Quello che davvero la caratterizza è il suono: siamo davanti a un synth digitale dal timbro forte, deciso, perentorio, “in-ya-face”. Nessuna emulazione dell’analogico, nessun scimmiottamento di qualcos’altro ma viceversa un progetto nuovo, fresco, coraggioso, con un suo suono che a volte è scintillante, altre distorto, altre ancora rumoroso e inzuppato di voluto aliasing e distorsioni digitali lo-fi. Come detto sopra, la sola parte FM ne giustificherebbe l’acquisto, ma poi ci sono comunque anche le altre modalità di sintesi a soddisfare i patiti del suono Arcade, della Psy-Trance, dell’Ambient scura e rumorosa, dell’Industrial.
I suoni sono molto belli e vari, sempre con una dominante numerica che tuttavia talvolta sa essere anche dolce e musicale: una certa qual concorrenza a questa macchina Sonicware potrebbe forse venire dai numerosi modelli di oscillatore di Arturia MicroFreak, o dalla FM di Elektron Digitone, ma in definitiva si tratta di macchine abbastanza diverse da questo ELZ_1 per impostazione complessiva per cui siamo qui al cospetto di una prestazione unica.
Conclusioni
Sonicware ELZ_1 è uno strumento bello e vario, con una forte personalità che lo allontanerà dagli utenti maggiormente in cerca di suoni emulativi e “rassicuranti” ma lo renderà deliziosamente attraente per coloro che cercano una macchina nuova, dal suono avventuroso e con cui sperimentare. La costruzione è ottima, l’interfacciabilità è garantita, la timbrica “c’è”, e a questo punto è solo questione di andare a scoprire di persona cosa ELZ_1 può fare per voi, come suona e che carattere ha. Capiamo benissimo che non diventerà mai un prodotto di massa, ma per qualcuno potrebbe essere vero amore. Lui lo merita.
Scheda tecnica
Prodotto: Sonicware ELZ_1
Tipologia: sintetizzatore digitale multisintesi a sei voci
Caratteristiche dichiarate dal costruttore:
Outputs: Stereo line outputs (standard L/R phone jacks), Headphone output (stereo mini jack), Speaker
Inputs: AUX IN (stereo mini jack)
Power: 5V DC (center positive, 5.5mm (outer), 2.1mm (inner) jack), 4 AA batteries
USB functions: Firmware updates, USB MIDI device functions, USB HOST mode (you can use DIN-MIDI USB interface)
Synthesizer engines:
FM SYNTH (4 operators with 31 algorithms, feedback and detuning)
8BIT WAVE MEMORY SYNTH (waveform editing and morphing with FM mode)
DNA EXPLORER (extract and generate waveform DNA from audio)
SiGRINDER (granular synthesizer engine)
STANDARD OSC (sin, square, triangle and saw waves)
LOW-BIT OSC (sin, square, triangle and saw waves)
CUSTOM OSC
MASKED NOISE (Noise synth engine)
SAND FLUTE (Noise synth engine)
Envelopes: ADSR, ADSR(curve), ADS-RA-R, ADS-RA-R(curve)
Filters: LPF-6, LPF-12, HPF-6, HPF-12, BPF, Peaking EQ, LO EQ, HI EQ, NOTCH
Effects:
Overdrive, Distortion, Fuzz
Chorus, Vibrato, Phaser, Flanger, Tremolo, AutoPan, RingModulator, AutoWah
StereoDelay, TapeEcho, ReverseDelay,
Room, Hall, Plate, Custom Reverb
Arpeggiator: Up, Down, UpDown, DownUp, Up&Down, Down&Up, Random, Play Order
Sequencer: 64-steps, 128 patterns, Real-time and step recording, Pattern chain. Notes between steps can be tied, Metronome
Sync with external clock signals: By connecting a device that outputs a clock pulse of less than 5V*, which includes KORG volcas and Teenage Engineering Pocket Operators, to the ELZ_1 AUX IN jack, their step sequencers and arpeggiators can be synchronized.
Accessori in dotazione: Cavo USB custom (alimentatore USB non fornito in dotazione), lettera di benvenuto, Start Up Guide, borsa morbida per il trasporto.
Dimensioni: 399 x 133 x 50 mm (L x P x A)
Peso: 1,3 kg
Prezzo di mercato: 499,00 Euro
Distributore: Midiware
Video demo di VCO USA