Test

OLLO Audio HPS S4X: un riferimento per mixare in cuffia

“In cuffia non si mixa!” dice un vecchio luogo comune del mondo audio. Ma la slovena OLLO Audio vuol farci cambiare idea con la sua nuova reference in uscita a fine aprile. Per farlo punta a una linearità estrema senza l’uso di correzioni elettroniche. Ecco il nostro test in anteprima mondiale.

 

OLLO Audio è una giovane azienda slovena che produce esclusivamente cuffie in una fabbrica-laboratorio a Nova Gorica, a pochi minuti dal confine italiano di Gorizia. La sua nascita si deve a Rok Gulič, un trentacinquenne manager e musicista che qualche anno fa è entrato nel mondo della produzione di dispositivi audio dalla più classica delle porte, ovvero costruendosi da solo il prodotto che voleva ma che non riusciva a trovare sul mercato. Rok racconta infatti che aveva avuto da poco due gemelli e quindi tra le quattro mura domestiche non poteva mixare in cassa le sue tracce.  Provò allora a farlo in cuffia ma scoprì ben presto che nessun prodotto commerciale era in grado di dargli la fedeltà, affidabilità e accuratezza che desiderava.

Da quell’episodio nacque l’idea di svilupparsi una cuffia in casa, e successivamente l’iniziativa di creare una start-up per produrre in serie tale prodotto. Da allora Gulič ha saputo sfruttare con intelligenza le opportunità che offre l’attuale mondo interconnesso: si è insediato nell’incubatore scientifico-tecnologico Primorska Technology Park, ha ottenuto dei finanziamenti europei e infine ha avuto accesso al Sound Hub Denmark, ovvero il primo incubatore tecnologico al mondo dedicato specificamente all’innovazione in campo audio e sostenuto da aziende quali Bang&Olufsen, Harman e Jabra. In questo modo una piccola start-up nata in un territorio certamente non famoso per la produzione audio ha potuto accedere a risorse e competenze un tempo impensabili.

OLLO però si è mossa altrettanto bene nel campo del marketing: anzitutto ha coinvolto musicisti e professionisti dell’audio come beta-tester, finché una cuffia è arrivata nelle mani di Chris Brown, produttore e sound engineer che aveva lavorato a lungo per Abbey Road prima di avviare la sua carriera indipendente. Brown ha gradito talmente tanto la prima cuffia OLLO da diventare uno dei primissimi ambasciatori del marchio. Da lì l’azienda slovena ha sviluppato un articolato programma di endorsement che ha portato l’appoggio di Gary Noble (crediti con Amy Winehouse, Joss Stone, Jessie J, James Arthur, Sean Paul, Estelle) e di altri 400 professionisti che sono la migliore e più credibile pubblicità che si possa avere per una cuffia da studio. Oltre che sulle loro testimonianze, Gulič punta molto anche sulla promozione e vendita diretta via web, nonché sulla possibilità di comprare le cuffie OLLO in 12 rate oppure restituirle dopo 30 giorni di prova. In questa maniera l’azienda slovena riesce a mantenere bassi i prezzi evitando i ricarichi degli intermediari, nonché a far avvicinare ai propri prodotti quei clienti che altrimenti potrebbero avere diffidenza verso un marchio giovane e assai meno conosciuto dei vari AKG, beyerdynamic, Grado, ecc…

Inquadrata bene l’azienda, adesso vi chiedo ancora un attimo di pazienza per analizzare la gamma prodotti OLLO prima della review vera e propria della HPS S4X che mi è stato possibile provare in anteprima mondiale assieme a un gruppo di 25 beta-tester sparsi in tutto il mondo.

La product-line di OLLO finora si era articolata su due soli modelli, la HPS S4 (aperta, dedicata al mixing) e la HPS S4R (chiusa, dedicata al tracking). Entrambi puntano sulla linearità intrinseca come strada maestra per raggiungere l’affidabilità che si richiede a una cuffia da studio e si basano sempre su capsule selezionate a coppie per essere il più possibile uguali e fornire quindi un campo stereofonico pienamente bilanciato. Altri punti fermi del progetto sono la realizzazione ecosostenibile con l’impiego di materiali naturali, l’impegno plastic-free perfino negli imballi, la completa riparabilità della cuffia da parte dell’utente finale e la fornitura di una chart di calibrazione individuale di ogni cuffia prodotta che evidenzia la risposta dell’esemplare acquistato.

OLLO S4x - I precedenti modelli S4R ed S4

Infine va segnalato che OLLO ha un ulteriore, particolarissimo prodotto in listino: è un trasduttore “tattile” di frequenze basse che ha la forma di un cuscino da interporre tra il fonico e la sua seduta, e che serve per dare la sensazione di un grande sistema di ascolto tramite vibrazioni trasmesse al corpo umano per via meccanica e non acustica. Sicuramente è un approccio interessante al monitoraggio in cuffia, con lo scopo di ridurre ulteriormente il gap che lo separa dall’ascolto “in cassa”.

 

HPS S4X, la cuffia Reference

Con la terza cuffia del suo listino, OLLO desidera alzare ulteriormente l’asticella di affidabilità del monitoraggio offerto e punta tutto su un prodotto caratterizzato dall’estrema linearità senza l’uso di alcun sistema di correzione elettronica della risposta. Mentre alcuni fonici confidano infatti su sistemi di compensazione elettronica della risposta in frequenza allo scopo di linearizzarla a partire dalle sue irregolarità precedentemente misurate (citofonare Sonarworks), l’approccio OLLO è quello di realizzare una cuffia che sia già a livello acustico intrinsecamente lineare rispetto alla misura effettuata con orecchio artificiale conforme allo standard IEC 60318-1. Sono certo che i termini “Flat out of the box” e “Neutral and brutally honest” usati da OLLO per descrivere questa S4X rendano perfettamente l’idea di che cosa si siano proposti di ottenere i progettisti da questo nuovo prodotto.

OLLO S4x - Le capsule da 50 mm utilizzate

La S4X nasce dunque per migliorare la preesistente S4 da un punto di vista acustico, ma anche di raccogliere i feedback dell’utenza e fornire un improvement sugli aspetti costruttivi giudicati come “migliorabili” nel precedente prodotto. Di base siamo al cospetto di una cuffia aperta basata sulla tradizionale tecnologia magnetodinamica: le capsule sono da ben 50 mm di diametro, hanno diaframma realizzato in polietilene tereftalato (PET) da 25 micron di spessore, bobina mobile su due strati e magneti in neodimio per un elevato fattore di forza.

I padiglioni sono in massello di noce americano, come da tradizione della casa, e il gruppo-cuscinetti è grande e molto imbottito: il diametro esterno di 90 mm e la profondità di 25 sono voluti per far accomodare l’intero padiglione auricolare all’interno dell’imbottitura. I cuscinetti sono costituiti esternamente da velluto per la parte che appoggia sull’orecchio ed ecopelle per quella laterale. Il complesso risultante è riempito di memory-foam per garantire un appoggio morbido e omogeneo sul capo: questi accorgimenti si rendono necessari in quanto la S4X è una cuffia di peso non ridottissimo (350 grammi cavo escluso) e di forza di appoggio sulle tempie abbastanza elevata. Il bravo progettista sa però come distribuire queste forze sul capo dell’ascoltatore senza rinunciare al comfort, e non a caso esistono cuffie grosse e pesanti che sono più confortevoli di altre piccole e leggere ma che appoggiano “male” e magari scaricano troppa forza in pochi, sensibili punti. Il padiglione è terminato esteriormente da una griglia metallica forata nera, mentre interiormente le capsule sono celate alla vista da un tessuto monofilamento leggero di proprietà acustiche controllate e di colore nero (nella S4 era di un più spesso feltro rosso).

OLLO S4x - La costruzione del padiglione

Le connessioni audio seguono il consueto schema OLLO: alla base dei padiglioni sono disposti due micro-jack da 2,5 mm per il collegamento al cavo in dotazione. Esso è lungo complessivamente due metri, ha calza in setificata nera, è piuttosto ben flessibile ed è terminato lato-ampli con un connettore mini-jack da 3,5 mm e adattatore a vite per il formato jack standard da 6,35 mm. Dal lato che va nei padiglioni invece il cavo si sdoppia in due cavetti rossi, e le scritte L ed R sui micro-jack consentono di individuare i due canali dello stereo. Da notare che è l’utente che sceglie quale padiglione “diventerà” il destro e quale il sinistro semplicemente inserendo il relativo spinotto nel lato desiderato. Questo consente sia la piccola libertà estetica di guardare le venature del legno dalla parte che piace di più, sia di invertire di posizione i padiglioni dopo qualche mese di uso in modo da garantirne un’usura più regolare e bilanciata. A questo proposito, va segnalato che il costruttore indica la vita media di questa parte della cuffia in 1.000/1.500 ore, dopo la quale i cuscinetti tenderanno a perdere la loro elasticità e a compromettere la risposta alle basse frequenze: è lodevole che la casa specifichi un dato che di solito altri costruttori non dichiarano, e soprattutto che renda facilmente disponibili i ricambi.

OLLO S4x - Il cavo di segnale

I due padiglioni ruotano di 360° lungo l’asse verticale e, novità per OLLO, si inclinano anche di qualche grado per adattarsi al meglio al capo. Essi sono fissati a un archetto di acciaio inossidabile brunito con finitura a buccia d’arancia che supporta l’intera struttura e conferisce ai padiglioni il desiderato grado di pressione sulle tempie. Una bandella rivestita di “pelle nautica” sintetica va invece a poggiare sulla testa dell’ascoltatore distribuendo il peso della cuffia su una superficie ampia. Essa contiene al suo interno due elementi elastici che consentono un adattamento automatico della cuffia a tutte le posizioni di calzata.

Da un punto di vista elettrico anche questa S4X conferma la facilità di pilotaggio che è uno dei tratti distintivi di OLLO: il costruttore ha voluto dare a queste cuffie un’impedenza di 32 Ohm in modo da renderle gestibili anche a stadi di amplificazione-cuffia di caratteristiche “normali” senza che vi sia la necessità di ricorrere a device specialistici come gli amplificatori esterni. La sensibilità, col suo valore di 1 V RMS per 108 dB di pressione sonora, deve ritenersi media. La riposta in frequenza dell’esemplare in prova – rilevata dal costruttore con strumento di misura GRAS 45CC – è quella riportata nel grafico sottostante e appare sostanzialmente molto piatta con una leggera enfatizzazione alle frequenze sotto i 500 Hz. Tra i 7 e i 12 kHz si osservano alcune lievi irregolarità ma allo scopo va osservato che le misure di qualsiasi cuffia mostrano in genere tracciati simili e il risultato deve quindi ritenersi molto buono.

OLLO S4x - Il grafico di risposta in frequenza fornito dalla casa

 

S4 Vs. S4X: le differenze

Rispetto alla precedente S4, la nuova S4X raccoglie numerose indicazioni ricevute da OLLO da parte dagli endorser e di semplici utenti, e migliora numerosi componenti allo scopo di offrire una prestazione complessivamente di più alto livello. Anzitutto è stato modificato l’archetto, che nella S4 era stato criticato perché il sottile tondino metallico che lo compone è prono a risuonare se colpito accidentalmente: qui il suo posto è stato preso da una più ortodossa doppia lama di acciaio a sezione piatta. I padiglioni di noce americano e le griglie forate esterne sembrano essere rimasti invariati, ma è stato fatto un gran lavoro sulla parte interna dei padiglioni: nella S4X la coppa è più ampia e profonda, c’è più imbottitura e il materiale di appoggio sulle orecchie è velluto e non più microfibra. Per effetto di queste variazioni, la S4X è una cuffia più pesante (350 grammi contro i 310 della S4) ma il comfort è rimasto ottimo grazie alle variazioni di imbottitura e alla modificata geometria dell’archetto.

Quello che però cambia maggiormente è il suono: la S4X è meno “sbarazzina” della S4 tradizionale, che al confronto appare un po’ più colorata e spinta in basso. Anche la brillantezza della S4 è più accentuata, e alla fine ci si rende conto che il suono più equilibrato, più adatto a un monitoraggio oggettivo è quello della nuova arrivata. Potrei spingermi addirittura a ritenere la S4 “liscia” più simpatica e divertente da usare in fase di produzione e sound design, mentre la S4X è nettamente più adatta per il mixing e il mastering in quanto ha un bilanciamento superiore e una neutralità davvero sorprendenti.

Un’ultima annotazione: i proprietari della S4 non devono sentirsi “traditi” poiché vi è la possibilità di upgradare il loro modello per 99 € più spese di spedizione: in fabbrica verranno sostituiti l’archetto, il complesso-cuscinetti, l’acustica interna, verrà fornita una nuova curva di risposta individuale sulla “reincarnata” S4X e la garanzia sarà estesa a cinque anni come è proprio del modello Reference. Si tratta di una possibilità che mi risulta pressoché unica nel mercato delle cuffie, e come tale va apprezzata anch’essa.

 

Il test

La prima presa di contatto con la S4X è estremamente soddisfacente: il prodotto non fa nulla per celare la sua manifattura artigianale ma in questo c’è una sensazione di “fatto bene” che è molto piacevole. Anche il look della cuffia è personale, benché nettamente più severo della precedente S4 a causa del design più importante di archetto e cuscinetti.

Il comfort di calzata è ottimo: la cuffia non è leggera e la pressione sul capo non è bassa, ma grazie alle regolazioni automatiche basta poco per trovare la posizione perfetta e poi la sensazione che la S4X fornisce da indossata è molto spontanea, naturale. Il cavo potrebbe essere un po’ più lungo in certe lavorazioni in studio, mentre è perfetto in ambiti di home recording e mastering, ovvero due situazioni in cui in genere le apparecchiature sono poche e tutte posizionate molto vicino al fonico.

Veniamo all’ascolto: chi cerca una cuffia spettacolare, chi si aspetta chissà quali fuochi d’artificio resterà deluso. Ma è un bene, perché la S4X è una cuffia di grande naturalezza ed equilibrio. Nulla svetta sul resto, ma tutto del messaggio musicale appare pienamente rappresentato. La discesa in basso è sicura e veloce, con l’apporto delle percussioni che è caratterizzato da grande velocità e non ha alcuna incertezza. Non è una cuffia piena di bassi questa, e come al solito in queste situazioni l’ascoltatore inesperto può avere la sensazione che essi “non ci siano” finché il messaggio musicale non li chiama in causa davvero. In quel momento il basso arriva bello, pulito, tondo quanto basta ma sempre percussivo e veloce se così è stato registrato. Non vi sono code, rimbombi, lentezze.

Andiamo a esplorare il resto della gamma: le voci sono molto naturali e gli intrecci dei cori e dei controcanti si distinguono perfettamente, con un grado di dettaglio che cuffie di minore pregio si sognano. L’analiticità eccellente in tutti gli strumenti solisti e di accompagnamento è garantita da un riuscito mix di equilibrio timbrico in cui niente maschera niente, unito a una velocità e nettezza delle percussioni, dei fronti di salita e discesa dei synth e delle chitarre. Il pizzicato dell’acustica è fulmineo, pare durare addirittura “troppo poco” per quanto non rimane indebitamente nell’aria.

La gamma acuta della S4X si comporta analogamente a quella grave: non è sovraesposta ma c’è, c’è ogni qualvolta il mixing engineer l’ha registrata davvero. Hi-hat, percussioncine, piatti, sospiri del cantante appaiono al momento giusto, senza incertezze.

Alla fine questa cuffia colpisce per l’equilibrio, la pulizia e la neutralità.

Chiudiamo parlando del soundstage e della necessità di eventuali correzioni elettroniche: anzitutto va detto che il panorama offerto dalla OLLO S4X è ottimo nel senso dell’ampiezza, che sembra uscire dai limiti destro e sinistro dei padiglioni. La cuffia non riesce invece nell’impossibile impresa di rappresentare il soundstage in profondità, estendendolo anche di fronte all’ascoltatore, perché i limiti di assenza di campo riverberato propri dell’ascolto in cuffia restano invalicabili. La mia posizione allora è la seguente: se volete usare la S4X come strumento di balance timbrico, per garantire l’equilibrio spettrale di quanto state mixando e per ottenere un prodotto che trasli bene su molti tipi di ascolti diversi, tenetevi la S4X così com’è, senza bisogno di aggiungere null’altro: la sua neutralità e il suo equilibrio sono di per sé garanzia di un buon risultato.

Se invece voleste usare questa cuffia come principale riferimento di mix anche per dosare spazialità e posizione degli strumenti, allora provate ad abbinarla al plug-in CanOpener Studio di Goodhertz: si tratta di un economico processore software che ricrea il crossfeed tra i due canali stereo dovuto all’apporto dell’ambiente e al fatto che le nostre orecchie percepiscono entrambe i suoni che arrivano da tutte le posizioni dello spazio, ma ciascuna con tempi, livelli e fasi diversi. Con una S4X e CanOpener si può davvero trovarsi nella condizione di monitorare e mixare in cuffia con ben poche rinunce rispetto a un buon paio di monitor.

Non ritengo invece necessario adottare in questo caso sistemi di correzione elettronica della risposta in frequenza come Sonarworks: la cuffia è già bella lineare così e non vedo molto senso nello snaturarne il suono nativo con la correzione. Se in ogni caso volete cimentarvi in questa prassi, sappiate che nella User Area del sito OLLO troverete il file della curva di calibrazione individuale relativo al numero di matricola della cuffia che avete acquistato. Basterà allora caricare tale file nel freeware REW e potrete costruirvi da soli un sistema di filtri complementari alla risposta individuale del device in vostro possesso.

 

Una parola sul posizionamento di prezzo

Per inquadrare correttamente il rapporto qualità/prezzo di questa cuffia OLLO occorre fare una premessa: nell’ambito della produzione audio i musicisti e i fonici sono abituati a spendere cifre piuttosto contenute per le loro cuffie, mentre da ormai almeno una decina d’anni il mercato dell’hi-fi è andato verso prodotti ben più costosi, qualitativi e tecnologicamente avanzati. Per noi musicisti 200 Euro per una cuffia sono già “parecchio”, mentre in hi-fi costruttori come AKG, Audeze, beyerdynamic, Denon, Fostex, HiFiman, Sennheiser stanno abituando il mercato a cifre di duemila, tremila Euro e più per i device migliori. E state tranquilli che non si tratta di prodotti per vecchi abbocconi (come nel nostro settore immaginiamo che gli audiofili siano, sbagliando alla grande) ma cuffie di qualità nettamente superiore a quelle che usiamo noi. In questa “new wave” delle cuffie resta comunque la possibilità di ottenere molto anche spendendo parecchio di meno, ma non si può pretendere di pagare 50/60 Euro per una cuffia con cui fare mixing e mastering in maniera affidabile: se il vostro impegno verso la musica è serio, se le vostre produzioni sono destinate ad andare in giro, se per voi la cuffia è un riferimento importante (magari perché avete poca possibilità di lavorare “in cassa”) dedicare una porzione seria del budget a una cuffia monitor è fondamentale. Questa OLLO va dunque a inserirsi in una fascia popolata da altri prodotti di pregio quali per esempio AKG K712 Pro, beyerdynamic DT-1990 Pro, Grado SR325e, Neumann NDH20, Sennheiser HD-650. Il prezzo della S4X va dunque comparato con tale tipologia di prodotti, e non per esempio con i 150 Euro cui ormai è arrivata una classicissima e comunque sempre onorevole beyerdynamic DT-880. È dunque giusto evidenziare in questa sede di test come le performance di questa OLLO siano nettamente superiori alle cuffie sub-200 €.

 

Conclusioni

La giovane OLLO continua la sua sfida ai grandi nomi mondiali dell’ascolto in cuffia e realizza un prodotto che è affascinante, comodo ma soprattutto fedele. L’ascolto è caratterizzato da velocità e neutralità, con una lodevole assenza di grana che rende il monitoraggio molto analitico. Questa S4X può essere la soluzione ideale per chi vuole/deve svolgere gran parte delle sue lavorazioni musicali in cuffia e offre davvero grande linearità e pulizia. Il rapporto qualità/prezzo è estremamente competitivo rispetto ad altri prodotti della stessa fascia prestazionale. Per queste ragioni la cuffia OLLO è un prodotto del massimo interesse e non esito a raccomandarla rispetto ai concorrenti a chi cerchi un fedele monitoraggio in cuffia nella fascia sotto i 500 Euro.

 

Scheda tecnica

Prodotto: OLLO Audio S4X

Tipologia: cuffia dinamica

Dati tecnici dichiarati dal costruttore:

Dimensione della capsula: 50 mm
Tipologia di magnete: neodimio
Principio di funzionamento:
dinamico
Bobina:
a due strati
Materiale della membrana: PET 25 micron
Capsule abbinate a mano
Risposta in frequenza:
20 Hz – 22 kHz con certificato di calibrazione individuale
Sensibilità: 108 dB/1  Volt RMS@1kHz
Impedenza:
32 Ohm (adatta anche al pilotaggio da smart-device)
Diametro esterno dei padiglioni: 90 mm
Materiale dei padiglioni:
noce americano
Materiale dell’archetto:
acciaio inox e pelle nautica
Cuscinetti:
diametro esterno 90 mm, diametro interno 55 mm, profondità 25 mm
Materiale dei cuscinetti: schiuma acustica, ecopelle ad alta elasticità, velluto
Cavo:
2 metri staccabile, terminato a Y con mini-jack 2,5 mm lato cuffia e con mini-jack da 3,5 mm lato ampli. Adattatore per jack da 6,35 mm in dotazione

Peso: 350 grammi

Garanzia: cinque anni

Prezzo: 399,00 € (prezzo pre-order 289,80 €)

Distributore: OLLO Audio

Giulio Curiel

Giornalista della storica rivista Strumenti Musicali dal 1993 al 2016, ho scritto oltre 1200 articoli su synth, studio technology e computer music. Se non so di cosa parlo, sto zitto.

One thought on “OLLO Audio HPS S4X: un riferimento per mixare in cuffia

  • Giulio grazie, la tua disamina meritava un acquisto. Le ho prese al volo e adesso ne attendo fiducioso l’arrivo. Il customer service si è rivelato eccezionale 🙂

Comments are closed.

%d bloggers like this: