Torna il Prophet-5 (evidentemente Dave ci ha ripensato…)
Mi aveva garantito personalmente che lui non aveva nessuna intenzione di rifarlo, ma alla fine deve aver ceduto alla forza indomabile del mercato che oggi vuole sempre più macchine analogiche, e che i grandi miti del passato non sa scordarli. Signori, mano al portafoglio…
Conobbi Dave Smith oltre dieci anni fa alla Musik Messe di Francoforte. Alla inevitabile domanda “Ma pensi di rifare il Prophet-5?” Mi rispose beffardo che lui non aveva nessuna intenzione di tornare al passato perché voleva guardare avanti, al mix di digitale e analogico che poi avremmo visto sulle sue macchine successive.
Deve averci ripensato.
Deve averci ripensato alla grandissima perché oggi annuncia il Prophet-5 “Rev4” come dice il codename che gli hanno dato in Sequential… Evidentemente le ondate di marea che sempre più forti trascinano appassionati vecchi e nuovi verso i synth “veramente analogici” sono ormai irresistibili anche per Mr. Smith, che nel frattempo si è riappropriato anche del marchio Sequential e adesso può produrre una autentica reissue del suo più famoso sintetizzatore.
Il Prophet-5 originale nasce nel 1978 e definisce immediatamente il concetto stesso di “sintetizzatore analogico polifonico programmabile”, un oggetto che sostanzialmente prima non c’era e che da lì in poi si replicherà in eterno. Fast forward al 2020 e Dave Smith annuncia il ritorno in produzione del P-5, fedele al disegno e allo spirito originale di un poly a due VCO, VCF passa-basso a 24 dB/Oct, doppio inviluppo, una sezione di modulazione essenziale ma intelligentissima.
Non mancano però le novità, le aggiunte che rendono questa macchina autentica e contemporanea al tempo stesso. I chip dei VCO sono i CEM 3340 del Rev3, e così anche il VCF è basato su CEM 3320 come in quella versione. Ma accanto ad esso c’è un nuovo VCF modello “2140” – selezionabile in opzione tramite uno switch – che è stato progettato da Dave Rossum (quello di E-mu, che peraltro aveva disegnato anche il filtro del primo Prophet…). Questo nuovo filtro ricrea il VCF 2040 dei Rev1 e Rev2. In questa maniera, sull’esempio di quanto aveva già fatto Korg col remake di MS-20 e ARP Odyssey, è possibile avere in un unico strumento tutte le timbriche delle sue vecchie versioni.
Una manopola denominata sfacciatamente “Vintage” permette di rendere la macchina precisa e perfettamente intonata secondo la natura della Rev4 oppure di tornare indietro nelle epoche fino all’affascinante instabilità della Rev1.
Altra aggiunta irrinunciabile di questi tempi è quella di una tastiera aggiornata e al passo coi tempi: il nuovo Prophet-5 monta una meccanica Fatar dotata di velocity e aftertouch, con capacità di intervenire su pitch, cutoff e livello.
La funzione Unison mette le cinque voci in stack con un grado di scordatura dosabile tramite manopola, mentre esiste ovviamente anche il Chord Memory che salva su un tasto solo un accordo fino a cinque note.
La macchina è dotata di 200 preset e 200 locazioni di memoria programmabili dall’utente. Tra i preset sono “ovviamente” inclusi anche i 40 della prima versione.
Il pannello connessioni è completissimo in quanto include un’uscita mono (non lamentatevi, non c’è niente di stereofonico all’interno di questa macchina…), una presa cuffia, porte MIDI In/Out/Thru, USB per il dialogo MIDI col PC, CV In/Out, Gate In/Out, ingressi per pedale di espressione a comandare il cutoff e il volume, ingresso per pedale di sustain.
Il prezzo in USA è fissato in 3.499 dollari, mentre in Europa dobbiamo aspettarci qualcosa di un po’ inferiore ai 4.000 Euro a causa dell’IVA e del trasporto. I prezzi sono comunque ancora in corso di definizione. Prevista anche la versione a 10 voci denominata Prophet-10, il cui prezzo USA è di 4.299 dollari. Disponibilità prevista da questo mese.