News

Steinberg, via la chiavetta di protezione, via i plug-in VST2: ecco tutte le spiegazioni!

In poco tempo la casa tedesca produttrice di Cubase, Nuendo e Wavelab rivoluzionerà alcune scelte strategiche sui suoi software. Cosa cambia davvero per gli utenti? E quando?

 

Da sempre Steinberg protegge i propri software con una chiavetta di protezione hardware, e da molti anni le sue DAW supportano i plug-in in quel formato VST che è stata la stessa casa tedesca a inventare quasi un quarto di secolo fa. Due recenti annunci però hanno fatto capire che questo quadro è destinato a cambiare profondamente nel prossimo futuro. Molti utenti sono andati nel panico, e qualcuno ha addirittura detto “allora basta Steinberg, cambio DAW!”. Ma cosa sta succedendo davvero, e quando diventerà effettivo?

 

Via la chiavetta eLicenser!

Chi usa Cubase sin dai primi anni ’90 ricorderà forse la vecchia protezione tramite una cartridge hardware da inserire in una presa del PC.

La prima dongle di Cubase, 1990 circa

A seguito della diffusione dell’USB quel sistema è stato poi aggiornato negli anni, ma il principio è rimasto lo stesso: la casa ha finora fornito una chiavetta USB dedicata denominata eLicenser, sulla quale un software installato sul PC dell’utente e chiamato eLicenser Control Center scarica da un server Steinberg le licenze dei software regolarmente acquistati (Cubase, Nuendo, Wavelab, Dorico, ecc…).

A quel punto la chiavetta diviene autorizzata per tali software, e nella fase del loro avvio la stessa app eLicenser Control Center comunica che possono avviarsi in quanto la licenza è valida. Questo comportamento implica la necessità di avere la chiavetta eLicenser sempre inserita nel PC, con vantaggi e svantaggi:

  • Pro: puoi installare il tuo Cubase o Nuendo su quanti PC vuoi, e usarlo su un PC alla volta semplicemente spostando la chiavetta.
  • Pro: ti basta una chiavetta per autorizzare più software Steinberg.
  • Contro: hai una porta USB del PC permanentemente impegnata.
  • Contro: se perdi o rompi la chiavetta non puoi più lanciare il programma, finché Steinberg non ti crea una sostituzione delle licenze regolarmente detenute.
  • Contro: se ti sposti frequentemente tra più PC (per esempio, quello dello studio e quello di casa) devi spostare continuamente anche la chiavetta, aumentando il rischio di dimenticarla o smarrirla.

Per ovviare ai contro del sistema, da qualche anno Steinberg ha introdotto anche il Soft eLicenser, ovvero la possibilità di depositare la licenza direttamente su un solo PC dell’utente e non dover quindi ricorrere alla chiavetta fisica. Anche questo sistema ha i suoi contro ovviamente, e in particolare non permette di usare il proprio programma su più di un PC.

Per rispondere alla crescente domanda di flessibilità da parte dell’utenza, e forse anche per evitare ulteriori disastrose cadute del server eLicenser verificatesi nel recente passato e che hanno causato parecchia rabbia e frustrazione negli acquirenti, Steinberg ha annunciato il 4 marzo del 2021 di voler cambiare sistema di protezione.

Il problema è che né all’annuncio del marzo scorso né a quelli successivi sul tema era ancora pronto alcun prodotto col nuovo sistema di protezione, per cui hanno cominciato a girare incontrollate una ridda di informazioni imprecise, talvolta di semplici rumours.

Steinberg eLicenser

 

Cosa succederà davvero

A partire dal prossimo Cubase 12 (data di uscita ancora sconosciuta), il sistema di protezione verrà cambiato solo per questa applicazione e quelle future. Le vecchie versioni di Cubase e Nuendo continueranno a usare l’eLicenser. Le nuove versioni che usciranno nel 2022 e in seguito invece saranno autorizzate via Internet senza bisogno di alcun device hardware di protezione.

I primi annunci Steinberg in materia parlavano di un’autorizzazione:

  • per due PC contemporanei;
  • da rinnovare ogni mese con un processo in background trasparente all’utente che richiede il collegamento a Internet.

Questi aspetti sono stati accolti assai male dall’utenza perché due soli PC sono stati considerati pochi per gli attuali scenari di produzione musicale, e soprattutto perché molti utenti non vogliono tenere il PC dello studio collegato a Internet per paura di virus e altre minacce.

Con un comunicato di dicembre 2021 Steinberg ha annunciato di aver recepito queste osservazioni e quindi la versione definitiva del nuovo sistema è così strutturata:

  • denominazione ufficiale del sistema di protezione: Steinberg Licensing;
  • numero di PC contemporaneamente autorizzabili: tre;
  • connessione a Internet di autorizzazione: solo al momento dell’installazione e primo avviamento del programma (non sono più previste le re-autorizzazioni ogni 30 giorni);
  • possibilità di autorizzare anche PC non connessi a Internet (off-line activation): non disponibile attualmente ma prevista per un rilascio futuro.

Alla data di stesura di queste note (20 gennaio 2022) gli unici programmi che impiegano il nuovo Steinberg Licensing sono Dorico Pro 4 e Dorico Elements 4 rilasciati il 12/1/2022. Seguirà Cubase 12 quando verrà rilasciato e poi tutti i futuri programmi Steinberg, mentre le precedenti versioni di Cubase continueranno a richiedere l’eLicenser. Sarà dunque una scelta dell’utente se upgradare alle nuove versioni e “liberarsi della chiavetta”, oppure restare con le vecchie e mantenerla.

 

Plug-in, fine del supporto VST2

Steinberg spinge da molto tempo sul nuovo formato VST3, introdotto peraltro ben 14 anni fa, nel 2008. VST3 offre secondo la casa migliori prestazioni e la possibilità di non consumare CPU quando il plug-in non è operativo.

Già nel maggio 2018 Steinberg aveva annunciato di non supportare più il “Software Development Kit (SDK) for VST 2” a partire dall’ottobre di quello stesso anno, cercando quindi di scoraggiare gli sviluppatori a produrre ulteriormente plug-in VST2 (qui il nostro articolo).

In data 19 gennaio 2022 la casa tedesca ha fatto un ulteriore passo in tale direzione, annunciando su Facebook che da adesso in poi il supporto per i plug-in VST2 nei nuovi programmi Steinberg sarà gradualmente abbandonato. Steinberg dichiara che tale processo di “discontinuation” del formato VST2 sarà graduale e richiederà 24 mesi, dopo i quali nessun plug-in VST2 sarà più utilizzabile nei nuovi rilasci di Cubase, Nuendo e Wavelab.

Questo annuncio ha provocato reazioni rabbiose in alcuni utenti (vedere i commenti post di Steinberg su Facebook linkato sopra) che sono preoccupati di non poter più utilizzare in futuro plug-in per loro preziosi. In effetti la situazione è delicata per:

  • alcuni grandi produttori di plug-in famosi e desiderati, come per esempio SoundToys e Universal Audio, che a tutt’oggi non hanno un’offerta in formato VST3;
  • gli utenti che sono in possesso di plug-in VST2 regolarmente acquistati ma i cui sviluppatori non sono più attivi: questi plug-in non verranno mai aggiornati, ma chi li ha acquistati vorrebbe usarli ancora.

In realtà la soluzione al problema esiste già e si chiama “wrapper”: si tratta di piccole utility che “avvolgono” (to wrap) un plug-in VST2 in un contenitore VST3 e presentano quest’ultimo formato all’applicazione host. È tuttavia indiscutibile che l’uso di un wrapper aggiunga un po’ di carico al sistema, che costituisca una ulteriore potenziale fonte di instabilità, e che quasi sempre implichi un ulteriore esborso per una licenza della quale l’utente avrebbe fatto volentieri a meno.

Siamo dunque davanti a un braccio di ferro bello e buono: da una parte Steinberg che invita sin d’ora gli utenti a contattare gli sviluppatori dei plug-in VST2-only in loro possesso (allo scopo evidente di creare pressione in tali software house); dall’altra, case che viceversa finora hanno resistito al nuovo standard VST3 nonostante le chiare indicazioni a suo favore da parte di Steinberg sin dal 2018.

Se dunque la partita dell’eLicenser sembra che si concluderà senza spargimenti di sangue e con complessiva soddisfazione dell’utenza, qui la questione è più delicata e certamente nei prossimi 24 mesi dovrà muoversi qualcosa, in un senso o nell’altro. Steinberg ha fatto una mossa coraggiosa contando sul suo potere di major-player sul mercato delle DAW, ma altri sviluppatori come per esempio Ableton potrebbero voler trarre vantaggio da tale scelta e continuare a supportare VST2 indefinitamente. A quel punto potrebbe verificarsi una fuga di utenti da Cubase a Live pur di non abbandonare i propri plug-in preferiti.

Time will tell.

Giulio Curiel

Giornalista della storica rivista Strumenti Musicali dal 1993 al 2016, ho scritto oltre 1200 articoli su synth, studio technology e computer music. Se non so di cosa parlo, sto zitto.

%d bloggers like this: