AudioFactory AS29, monitor stereo e multicanale senza compromessi
È un progetto tutto italiano, si differenzia pesantemente dai “soliti” monitor del nostro settore, ha una versatilità di configurazione e utilizzo sorprendente: ce ne sono, di motivi di interesse per scoprirlo in dettaglio…
Del sistema AudioFactory AS29 si parla già da un po’ di tempo nei gruppi di audio professionale italiano, e sempre molto bene. È però grazie all’esposizione fieristica Soundmit di Torino, di cui anche quest’anno New Musical Instruments è partner, che ho avuto la possibilità di mettere le mani (e le orecchie!) su questo sistema: AudioFactory espone infatti al Soundmit del 12/13 novembre 2022, e ne è anche sponsor tecnico. A Torino sarà dunque possibile ascoltare i loro prodotti, compreso il sistema oggetto di questa review, sia nella sala concerti dove si esibiranno le Community Torino Modulare, Milano Modulare, Genova Modulare, Bologna Modulare e artisti vari tra cui Eugene, che nella sala dei talk. AudioFactory sarà inoltre presente con una sala dedicata dove approfondire gli ascolti e condurrà due talk tecnici.
Prima di arrivare in fiera, ove saranno presenti gli espositori elencati a questo link, un sistema AS29 si è quindi fermato per una ventina di giorni nel mio studio. “Sistema” è una parola che leggerete spesso in questa recensione perché AudioFactory ha progettato un insieme di apparecchi e di dotazioni software pensati per lavorare come un unicum, e perdipiù in molteplici configurazioni possibili.
Di base siamo davanti a un set di diffusori passivi multiamplificati con un amplificatore dedicato che integra anche le funzioni di DSP. Il sistema è sempre completato in basso da un subwoofer. La configurazione più semplice è quindi data da due satelliti + un sub + un ampli (definita 2.1), ma molte altre sono possibili aumentando il numero di satelliti e amplificatori. In particolare, i bundle disponibili sono 2.1, LRCS (tre canali frontali più il sub), 5.1, 7.1 e infine 7.1.4: quest’ultima è deliberatamente dedicata alla produzione e mixaggio in ambito Dolby Atmos e altri formati di audio immersivo.
Il nome AudioFactory può sembrare nuovo ai fonici di studio ma in realtà l’azienda ha sede ad Albano Laziale (Roma) opera già da 18 anni nella progettazione e produzione di sistemi audio per il live, i club e i locali commerciali. Il fondatore è Oreste Parmentola, che già dal 1986 progetta e realizza sistemi di altoparlanti. AudioFactory ha un reparto falegnameria che permette la produzione dei mobili in proprio e punta ad avere il controllo di tutti i processi produttivi. Il progetto AS29 nasce quindi come prima uscita dell’azienda nel campo del monitoraggio ma sulla base di un’esperienza costruttiva e progettuale già molto solida. La casa crede anzi talmente tanto nel sistema in questione da offrire una garanzia a vita.
Il progetto AS29
AS29 nasce come progetto senza compromessi grazie alla fattiva collaborazione tra Parmentola, il Prof. Luigi Sansò (che firma anche il frontale dei diffusori) e Alessandro Giuliani. Grazie a un paio di call Zoom coi progettisti ho conosciuto personalmente Luigi e Alessandro, e ho potuto percepire chiaramente la passione e l’impegno che hanno riversato nella progettazione di AS29: come spesso accade nel nostro settore, la scintilla di tutto è stata l’insoddisfazione del progettista Sansò verso i sistemi di monitoraggio già esistenti, e quindi il conseguente impulso a farsi da solo ciò che non trovava sul mercato.
Luigi ricorda con piacere che il progetto AS29 è nato senza che il team si desse una data imperativa entro cui completare il lavoro, e anzi con ben ferma l’indicazione che “se il risultato non ci piacerà, non faremo uscire niente”. Evidentemente deve essere andata in modo diverso, se il sistema AS29 è qui davanti a me 😉 Se volessimo semplificare potremmo dire che Sansò ha curato la progettazione acustica, Giuliani quella elettronica e il DSP, mentre Parmentola l’ingegnerizzazione e la costruzione. In realtà però il team preferisce evidenziare come AS29 sia nato da uno sforzo collettivo e che la paternità delle soluzioni nasca da tutti i membri insieme.
Costruttivamente tutto ruota attorno ai satelliti a due vie, col woofer in cassa chiusa (topologia a sospensione pneumatica) e la multiamplificazione che è posizionata esternamente al diffusore. I satelliti quindi alloggiano in un compatto mobile di 190 x 320 x 260 mm. Il peso di 6,5 kg è elevato in rapporto alla concorrenza, specie se si tiene conto che è dato dai soli altoparlanti e dal cabinet visto che l’amplificazione è esterna. Questo dà una misura – spannometrica finché si vuole ma comunque oggettiva – della profusione di materiali e impegno immessi nel prodotto.
Il cabinet è ben compatto ma sviluppato in profondità, realizzato senza giunture a vista e con tutti gli spigoli stondati. La finitura color lavagna è setosa e applicata alla perfezione. Il frontale è applicato, ha color titanio per differenziarsi dal resto del mobile e presenta una superficie sfaccettata a costruire più piani, presumibilmente per diminuire le diffrazioni e sagomare l’emissione del comparto medio e alto. Dei piedini in gomma posizionati sul fondo sono previsti per disaccoppiare i satelliti dal piano di appoggio.
Complessivamente l’esecuzione industriale di questi AS29 è perfetta, senza sbavature. Il woofer da 5,5” è inserito in uno scasso stondato, esibisce una sospensione a tre pieghe in gomma, membrana lucida e parapolvere morbido. Il caricamento come detto sopra è in cassa chiusa, quindi qui non troveremo aperture reflex. Va rilevato come ancor oggi che le configurazioni bass-reflex siano progettate al calcolatore e quindi diano luogo a prestazioni certe e controllate, molti fonici preferiscono i diffusori in sospensione pneumatica come questo perché garantiscono migliore controllo e velocità ai transienti bassi.
Il grande tweeter da 28 mm è a cupola morbida e magnete al neodimio, inserito anch’esso in una fresatura che lo raccorda perfettamente col pannello frontale. Entrambi gli altoparlanti sono di produzione Sica personalizzati appositamente per AudioFactory.
Da bravo sistema professionale, AS29 è totalmente privo di griglie frontali, il che rende i suoi morbidi e delicati altoparlanti vulnerabili alle pressioni più o meno involontarie di chi i diffusori preferisce toccarli piuttosto che ascoltarli. Sul retro invece c’è davvero poco da dire: c’è solo un connettore Neutrik speakON NL4FX, pochissimo usato in campo home-recording e studio ma assai diffuso nel professionale grazie alle sue caratteristiche di sicurezza e robustezza. Si fissa tramite un combinato movimento di rotazione e serraggio a scatto, ma soprattutto in questa edizione porta quattro contatti (due positivi e due negativi) che consentono una facilissima gestione della multiamplificazione attiva sulle due vie dei satelliti.
Nella fornitura AudioFactory sono tra l’altro inclusi i grossi cavi necessari al collegamento di tutto il sistema, opportunamente intestati sui connettori speakON sopra citati.
I due altoparlanti sono incrociati a 1300 Hz secondo le specifiche di targa, e tramite il cavo multipolare dedicato ricevono dall’amplificatore due segnali completamente indipendenti, già tagliati in modo opportuno per alimentare il woofer e il tweeter con le sole bande frequenziali occorrenti al loro funzionamento.
Qui non vi sono quindi doppi connettori, doppi morsetti o doppi set di bananine da cablare, ma solo un unico “spinotto” che effettua una connessione sicura sia in termini di contatto meccanico che di correttezza dei collegamenti.
Il subwoofer è un animale “uguale ma diverso”: la costruzione è analoga, con una perfetta verniciatura del pesante cabinet in MDF, spigoli stondati, frontale titanio e connessioni su speakON. Ciò che cambia è l’acustica: qui troviamo un poderoso altoparlante da 10” con membrana texturizzata, robustissima sospensione in gomma ed elevata escursione. Il caricamento è in reflex, con un condotto di sezione triangolare che si apre sul frontale. Solo l’interno del condotto denota una finitura meno “perfetta” in quanto la verniciatura non è stata laccata e resa liscia, ma considerando che questo sub è un componente da pavimento tale aspetto non darà alcun problema nelle normali condizioni d’uso.
Elettronica
Bello e interessante è il sistema di amplificazione: anche qui, l’espressione corretta infatti non è semplicemente “amplificatore” in quanto all’interno del suo cabinet risiedono anche i circuiti del DSP che si occupa dei vari tagli e delle correzioni di equalizzazione, nonché dei numerosi canali che servono per la multiamplificazione attiva. Grazie all’impiego di circuiti di amplificazione in classe D di produzione Powersoft, tutta l’unità è infatti leggera e compatta pur contenendo ben otto canali di amplificazione di potenza, che poi vengono impiegati in modalità differenti a seconda della configurazione di satelliti adottata. Per esempio, nel caso della configurazione 2.1 oggetto di questa review, quattro canali sono impiegati per i satelliti (dedicati rispettivamente a woofer sinistro, tweeter sinistro, woofer destro, tweeter destro), due canali sono messi a ponte e inviati al subwoofer, mentre altri due canali non vengono impiegati.
Il cabinet ha dimensioni adatte anche al montaggio in rack standard da 19” ma il montaggio delle alette (fornite in dotazione) è opzionale. Il frontale è ancora in color titanio, con una grande manopola in alluminio naturale al centro. In realtà di tratta di un encoder a corsa infinita e che può essere anche premuto per l’accensione e la commutazione degli stati operativi. Tramite esso si comandano tutte le numerose funzioni dell’amplificatore. La metà destra del frontale è completamente vuota, mentre quella sinistra ospita il display OLED monocromatico da 1,5” che monitorizza lo stato operativo del sistema e i vari comandi che si possono impartire.
Il retro dell’unità invece è ben più articolato poiché ospita i quattro ingressi per i canali A/B/C/D su connettore XLR, nonché le quattro uscite di potenza per gli stessi canali ma stavolta su connettore speakON. È disponibile anche una porta USB per il collegamento a un PC su cui far girare un software di controllo (che vedremo tra poco) e una porta di espansione per collegare più amplificatori tra di loro e sincronizzarne così le funzioni in caso di sistema multicanale. Il manuale fornisce dei chiari diagrammi di cablaggio che sostanzialmente azzerano la complessità di impiego di un sistema così versatile ma anche articolato. A ciascuna configurazione di collegamento fisico andrà poi abbinata la scelta (via display o app AS29 Studio, di cui parleremo tra poco) della configurazione di amplificazione da impostare tramite il firmware interno. Ecco per esempio come si presenta una configurazione 5.1 con Bass Management in cui al sub è assegnata sia la porzione bassa della gamma dei satelliti, sia la riproduzione del canale LFE:
Attraverso l’encoder si commutano in sequenza i vari menu di controllo: in quello principale si visualizzano i livelli di ingresso e la configurazione di diffusori adottata. A questo proposito va rilevato che l’amplificatore effettua una conversione A/D per poter elaborare il segnale tramite DSP per cui bisogna aver cura di non saturare l’ingresso pena l’insorgere di distorsione digitale, e più in generale di fornire in ingresso all’ampli un segnale di ampiezza acconcia a sfruttare in maniera ottimale tutta la risoluzione della conversione a 96 kHz/24 bit operata dall’ADC. A completamento di questa informazione, va rilevato che il processing interno è a 96 kHz/32 bit in modo da avere amplissimi margini di regolazione dei livelli e più in generale di precisione dell’elaborazione digitale del DSP senza perdita apprezzabile di qualità audio.
Gli altri menu regolano il livello di ascolto su 100 step arbitrari; il livello del sub relativamente a quello dei satelliti; alcuni preset di risposta in frequenza ottimizzati in funzione dell’impiego del sistema, più la gestione dei tre filtri accessibili da pannello frontale: un notch di -2 o -4 dB a 160 Hz per compensare i nefasti effetti dell’appoggio dei satelliti a scrivania, uno shelving sui bassi (frequenza di intervento 200 Hz, step di attenuazione di -2, -4 o -6 dB) e uno shelving sugli alti (frequenza di intervento 4000 Hz, step di +2, -2, -4 dB). Sempre tramite menu si imposta la configurazione di sistema tra le tante possibili; la sensibilità di ingresso su tre step; la frequenza di taglio sub-sat (80/90/100/110/120 Hz); l’abilitazione/disabilitazione del controllo di delay e gain per ciascun singolo canale tramite l’app AS29 Studio. Il DSP ha anche una funzione di limiter per evitare il sovraccarico del sistema ma questa non ha alcun parametro controllabile dall’utente. Complessivamente le funzioni dell’elettronica di controllo di AS29 sono riassunte qui sotto:
L’app AS29 Studio
L’app di controllo di sistema gira su MacOS X e Windows e agisce sul sistema tramite collegamento via USB tra il PC e la porta dedicata dell’ampli. L’app consente l’accesso tramite GUI alle funzioni sin qui viste, ma ne abilita anche altre non raggiungibili direttamente dall’hardware.
I controlli della sezione Master gestiscono volume, Mute, pulsante di Dim (abbassa il livello di ascolto di -30 dBFS), pulsante per abilitare il volume di ascolto a un livello Reference, selezione del preset DNA per diverse curve di equalizzazione/comportamento.
Gli Smart Controls permettono di selezionare diverse modalità di ascolto del sistema abilitando la fruizione soltanto dei satelliti, del solo sub, la somma mono nel canale centrale, la somma mono nei canali L/R, la differenza Side (L-R) nei canali L/R.
La sezione RoomEQ accede graficamente ai tre filtri Desktop, LowShelf e HiShelf precedentemente visti, mentre i Setup Controls regolano la frequenza di taglio sub/sat, l’attenuazione del subwoofer e l’impostazione della configurazione multicanale.
Altre funzioni sono attese con rilasci futuri dell’app di controllo e del firmware dell’amplificatore/DSP: in particolare il costruttore sta valutando l’inserimento in AS29 di un tool di correzione elettronica dell’acustica ambientale, la cui disponibilità futura non è però ancora confermata. AS29 Studio permetterà anche la creazione di preset custom di equalizzazione.
Utilizzo e ascolto
Il sistema AudioFactory è sicuramente un insieme di oggetti professionali, ma non per questo non ha una sua propria grazia: si apprezza la finitura dei mobili dei satelliti e soprattutto il profilo sfaccettato del frontale. Esso è tutt’altro che banale e anzi si rivela interessante, coinvolgente. Il subwoofer è invece grande, importante, massiccio: il suo posizionamento è critico per le performance del sistema poiché il suo apporto non è solo di rifinitura sui bassissimi ma viceversa è essenziale per la completezza del range frequenziale riprodotto. Questo implica che esso non può essere sistemato “in un posto qualsiasi”, come pure recita uno dei peggiori luoghi comuni audiofili in materia. Il manuale raccomanda di posizionarlo a circa 1/3 della larghezza della stanza, sostanzialmente in asse con i satelliti, e questa è sicuramente la posizione di partenza dalla quale fare poi fine tuning spostandolo di pochi centimetri per volta lungo la congiungente dei satelliti.
La mia prova di ascolto mi ha permesso di evidenziare che, almeno nella mia stanza, è meglio non disassare troppo il sub per evitare che il “peso” sonoro del sistema si sbilanci verso un lato del campo sonoro. Le connessioni, che pure potrebbero intimorire vista la natura del sistema, sono invece facilissime grazie alla semplicità offerta dai connettori speakON e alle spiegazioni del manuale.
Da un punto di vista prettamente sonoro il sistema AudioFactory AS29 esibisce subito una neutralità sorprendente: il suo suono appare non-caratterizzato in alcuna banda frequenziale e sempre improntato a una profonda trasparenza. La sensazione è quella di un cristallo purissimo che permette di guardarci attraverso senza perdita di dettaglio, senza aberrazioni, senza riduzioni di luminosità o chiarezza. Al netto delle metafore ottiche, l’introspezione offerta da AS29 è notevolissima e permette di leggere tutto ciò che sta nel file che gli si dà in pasto: affiorano dettagli mai sentiti prima come con ogni monitor di gran classe, questo sì, ma soprattutto è la migliore leggibilità di quanto già noto a stupire, e questo guardate che è un grande asset per un monitor. I testi di un cantato si comprendono meglio, il suono di questa o quella batteria elettronica è immediatamente identificabile, la tessitura di una parte di sottofondo diventa improvvisamente più comprensibile e leggibile da un punto di vista musicale.
In questo quadro di trasparenza quasi perfetta, un grande ruolo lo gioca la velocità e la prontezza dinamica del sistema: i fronti di salita e discesa dei transienti sono pulitissimi, sia di quelli più manifesti ed esposti, che di quelli più reconditi e nascosti nel mix. Siamo davanti a una combo ampli-diffusori davvero neutra e veloce, che non gonfia la dinamica artificiosamente con un senso di spinta inventato all’interno del sistema, ma che al contrario rende con semplice naturalezza ma altrettanta implacabilità ciò che è stato inciso dal fonico. La neutralità timbrica e dinamica del sistema AS29 tra l’altro viene mantenuta a qualsiasi livello al quale il sistema italiano sia capace di lavorare. Non siamo davanti a un monitor che rende bene soprattutto a basso o alto volume, perché sia la sonorità che la velocità vengono mantenute immutate in un ampio range di regolazioni della manopola del volume: anche questo in studio è di fondamentale importanza.
Poi chiaramente arriva il momento in cui l’amplificazione “si ferma”, e come in molti classe D l’erogazione di potenza sembra semplicemente arrestarsi po’ tutta piuttosto che clippare rovinosamente come coi tradizionali classe AB. Il volume aumenta magari ancora un po’, ma le differenze dinamiche si riducono.
A questo risultato concorrono un po’ tutti gli elementi di AS29: ha un grosso ruolo in ciò l’amplificazione Powersoft, certamente, ma anche i woofer da 5,5” dei satelliti e il sub dimostrano di essere assai restii ad andare in crisi. Visto che parliamo di sub, evidenziamo come la sua risposta sia particolarmente estesa verso il basso e “tellurica” ma forse un filo meno musicale di quella dei satelliti. È compatto nella sua emissione, ricco di dinamica e punch, velocissimo come tutto il sistema, ma con un briciolo di minore ricchezza armonica sulla gamma riprodotta. In compenso arriva a frequenze molto profonde che vengono riprodotte con lo stesso livello di centrobanda, prestazione sostanzialmente impensabile per un sistema di monitoraggio integrato in due soli diffusori principali di dimensioni “umane”. La discesa in basso deve quindi essere vista come un vantaggio sostanziale di questo AS29 rispetto ad altri sistemi di monitoraggio di prezzo comparabile.
Bella la scena, soprattutto in larghezza e altezza: ogni strumento è collocato in un punto preciso del palcoscenico virtuale, con un grande e preciso senso della spazialità. Questa caratteristica tra l’altro si rivelerà molto preziosa qualora si decida di usare il sistema AudioFactory in multicanale e soprattutto in Dolby Atmos perché la tridimensionalità del mix immersivo avrà modo di emergere e manifestarsi compiutamente.
L’amplificatore dimostra di essere sì smart ma anche facilmente gestibile e controllabile grazie alla ottima e intuitiva organizzazione dei menu.
Conclusioni
Veloce, articolato, esteso, neutrale, il sistema AudioFactory AS29 sembra avere pochissimi rivali per chi voglia intraprendere la strada di un sistema di monitoraggio in configurazione sat+sub, almeno a questo livello di prezzo. La sensazione è che se la possa battere onorevolmente con sistemi di prezzo doppio, e come corollario a ciò che anche rispetto ai monitor integrati senza sub di pari prezzo (ovvero le configurazioni 2.0) vi sia qui una prestazione più completa e trasparente.
Se queste considerazioni sono valide per la configurazione 2.1, esse vieppiù si rafforzano negli allestimenti multicanale. Qui ovviamente l’esborso è più elevato perché la complessità del sistema aumenta di molto, e con essa il numero di pezzi forniti: le configurazioni 5.1 e 7.1 richiedono due ampli, mentre la 7.1.4 ne prevede addirittura tre. La convenienza rispetto ai competitor però non cambia, se si vogliono tenere in considerazione le eccellenti prestazioni acustiche espresse e la perfetta integrazione di tutti i componenti del sistema. In tale ottica mi spingo anzi ad affermare che il sistema AS29 dovrebbe essere in cima alla shopping list di chiunque voglia allestire una regia multicanale con monitoraggio di alte prestazioni e investimento ancora “terrestre”.
In conclusione siamo davanti a un prodotto eccellente, che vale sicuramente la pena di testare se state allestendo uno studio e ambite a un monitoraggio di pregio. Il sistema di distribuzione adottato non prevede la normale presenza nei negozi del territorio, ma se si contatta la casa viene offerta la possibilità di concordare una prova di ascolto vicino a voi.
Fatelo.
Scheda tecnica
Prodotto: AudioFactory AS29
Tipologia: sistema di monitoraggio modulare
Dati tecnici dichiarati dal costruttore:
Satelliti
Speaker type: Monitor Nearfield / 2-way bi-amp
Woofer: 5.5 Inch (voice coil 1.5 Inch)
Tweeter: 28 mm / 1.1 Inch neodymium
Crossover: 1300 Hz
Cabinet type: Sealed box
Dimensions (WxHxD): 190 x 320 x 260 mm
Weight: 6.5 Kg
Rated Power AES: 60 W (Rated Power measured with 2-hour test with pink noise signal, 6dB crest factor)
RMS Power: 120 W (RMS power is defined as 3 dB greater than the Rated Power)
Max SPL (Measured at 1m in axis, averaged within the frequency range): 106.2 dB SPL (A-weight)
Frequency Response (+/- 6dB ): 40 Hz – 22 kHz
Connection: 4-pole speakON Neutrik
Subwoofer
Speaker type: Broadband Subwoofer
Woofer: 10 Inch
Cabinet type: Low Noise Ported Box
Dimensions (WxHxD): 360x 360 x 490 mm
Weight: 18.5 Kg
Rated Power AES: 150 W (Rated Power measured with 2-hour test with pink noise signal, 6dB crest factor)
RMS Power: 300W (RMS power is defined as 3 dB greater than the Rated Power)
Max SPL (Measured at 1m in axis, averaged within the frequency range): 110.4 dB SPL (A-weight)
Frequency Response (+/- 6dB ): 24Hz – 180Hz
Connection: 4-pole speakON Neutrik
Power Amplifier
Amp. type: High Efficiency class-D
Output: (3x) AS29 TOP + AS29 SUB or (4x) AS29 TOP
Frequency Response: 10 Hz – 30 kHz
Dynamic Range: > 110 dB
Crosstalk Separation (1 kHz): Typical >70 dB
Input impedance: 20 kOhm
THD+N (up to 1/2 power): < 0.1% (typical < 0.05 %)
DIM (up to 1/2 power): < 0.1% (typical < 0.05 %)
Analog/Digital conversion: 96 kHz /24Bit
Audio Path: 96 kHz / 32 Bit
Group Delay: 0,675 ms
Digital filters: 9x IIR customizable filters
Alignement delay: 20 ms/ch
Loudspeaker protection: 2-level Protection Limiters
Display: OLED 1,5 Inch
Value Entry: Push & Turn Knob
Remote control: Custom Computer App
AC mains: standard VDE with power switch
Analog Audio Inputs: (4x) XLR Neutrik
Power Outputs: (4x) SpeakON Neutrik
Remote Control: USB
Link connection: (2x) 14-pin Flat Cable
Fully Custom Enclosure: 1.5U standard rack
Dimensions (WxHxD): 420 x 68 x 315 mm
Weight: 4 Kg
Power Supply: Universal Input, Fused Inside, with PFC
Nominal Voltage: 100 – 240 VAC 50 – 60 Hz
Consumption (standby): <4 W
Consumption (rated power): 300 W
Prezzo IVA e trasporto inclusi: sistema 2.1: € 3.599; sistema LRCS: € 4.399; sistema 5.1: € 7.499; sistema 7.1: € 8.899; sistema 7.1.4: € 13.599.
Distributore: Masacoustics
Contatti: AudioFactory