Waves, i plug-in adesso sono solo in abbonamento? Tutto quello che c’è da sapere
La notizia era nell’aria solo da pochi giorni: il 26 marzo 2023 Waves avrebbe cambiato il suo schema di licensing e i loro prodotti non sarebbero stati più acquistabili da rivenditori. Poi, la prima bomba. Poi, un’altra…
La storia
Waves la conosciamo tutti: si tratta di un’azienda israeliana che è stata tra i primi e più importanti attori sul mercato dei plug-in. Già vent’anni fa la sua offerta era ampia, diversificata e molto attraente, in un periodo in cui la produzione tutta In-The-Box (ITB) era ancora poco diffusa. In quel periodo un bundle Waves bello farcito di plug-in come il Diamond arrivava a costare anche parecchie migliaia di Euro, ma quasi tutti i producer domestici li usavano craccati, craccatissimi.
A un certo punto la casa scelse di cambiare radicalmente strategia e, attraverso una campagna sconti tanto aggressiva quanto permanente, i prezzi crollarono. Waves era diventato un invitato sempre presente a ogni discussione sui plug-in e continue erano le loro campagne coi prodotti in sconto modello Poltrone&Sofà: “facciamo 29,99 dollari solo se compri entro stasera (ma poi domani vedrai che stanno di nuovo a 29,99 per un’altra promo…)”.
Waves inoltre aveva preso l’usanza di regalare un plug-in inedito in occasione del Black Friday, e qualche tempo dopo usciva la versione estesa di tale plug-in che ovviamente era a pagamento.
Infine, da qualche tempo Waves regalava codici di attivazione di alcuni prodotti attraverso i profili social di selezionati influencer.
Intendiamoci, si tratta di scelte di marketing tutte lecitissime, ma purtroppo sui social si annidano sempre utenti pronti a polemizzare su qualunque offerta speciale, qualunque sconto e perfino qualunque regalo, con l’unico scopo di dimostrare a se stessi e agli altri che “io sono furbo, io non mi fregano, io sa!”.
In effetti un limite ai bassi prezzi e ai regali c’era, e si chiamava Waves Update Plan: i plug-in Waves avevano un solo anno di aggiornamenti e manutenzione inclusa nel prezzo, dopodiché bisognava pagare una fee di aggiornamento per ogni prodotto posseduto. Se il cliente non upgradava, poteva andare bene come anche male: “bene” se nonostante gli aggiornamenti delle DAW e dei sistemi operativi nel frattempo occorsi il tutto continuava a funzionare; “male” se invece al primo update saltava la compatibilità dei Waves col nuovo ambiente e bisognava pagare per aggiornare. In questo senso va detto che gli utenti Windows hanno sofferto molto meno il tema delle incompatibilità a seguito di aggiornamenti, mentre su Mac le nuove release di OS richiedevano frequentemente l’update per continuare ad essere utilizzate.
Sul Waves Update Plan si sono riversate tonnellate e tonnellate di elettroni carichi di odio social, in forma di commenti veleniferi su Facebook, Gearnews e innumerevoli forum. Anche in questo caso, personalmente credo che certa utenza abbia esagerato perché non va dimenticato che tutte le software house cercano di legare il cliente a una routine di aggiornamenti continui e/o upgrade in modo da garantirsi che periodicamente tale utente spenda dei quattrini con loro. L’obiettivo degli sviluppatori nel far ciò è quello di garantirsi un flusso di denaro costante negli anni: è il concetto di “lifetime revenue”, ben noto agli aziendalisti del XXI secolo e corrisponde a quanto denaro può portarti in cassa un cliente durante il complesso della sua vita di consumatore dei tuoi prodotti. La differenza semmai è che altre case ti tentano annualmente con nuove release ma anche nuove funzioni, mentre con Waves eri costretto a pagare solo per aggiornare.
Ma cosa è successo il 26 marzo?!?
Sapete perché tutta la descrizione degli eventi Waves soprastanti è stata fatta al passato? Perché il 26 marzo l’azienda israeliana ha cambiato radicalmente la propria politica: i server di autenticazione sono andati offline per alcune ore e al contempo sul sito della casa è uscita la notizia che da qualche giorno serpeggiava tra gli utenti:
Is Waves Creative Access the only way to get Waves plugins now?
Yes, as of March 26, 2023, Waves Creative Access subscriptions are the only way to get Waves plugins. Of course, if you purchased Waves plugins previously, you continue to own them (at the latest version you had prior to the launch of Waves Creative Access).
Traduzione: dal 26 marzo 2023 gli abbonamenti Waves Creative Access costituiscono l’unica modalità per avere i plug-in Waves. Se avete acquistato dei plug-in Waves in precedenza continuate ad averli in proprietà all’ultima versione precedente al lancio di Waves Creative Access.
Da un momento all’altro insomma è crollato tutto: le promo permanenti a 29,99 $, i regali, i bundle, il piano di aggiornamento. Tutto.
Al loro posto restano solo due programmi di abbonamento denominati Waves Essential (14,99 $/mese) e Waves Ultimate (24,99 $/mese). Come è facile immaginare, nel primo abbonamento sono inclusi i plug-in considerati essenziali per una produzione, mentre nel secondo vi sono tutti i plug-in della casa.
I canoni citati sopra sono per abbonamenti con pagamento mensile, mentre se si opta per il pagamento annuo essi diminuiscono: il piano Essential costa 149,99 $ all’anno (corrispondenti a 12,49 $ al mese) e il piano Ultimate viene 249,99 € all’anno (20,83 $ al mese).
Va detto che in realtà nel piano Essential c’è già una scelta amplissima di prodotti, che lo rendono parecchio conveniente rispetto ad altre scelte di abbonamento offerte da alcuni concorrenti. Tale ampia dotazione tra l’altro limita a pochi professionisti la necessità del piano Ultimate.
Ciò nondimeno, l’utenza non ha gradito…
La protesta popolare e le reazioni del mercato
Subito sui social si sono scatenate le feroci polemiche di gran parte degli utenti: i più morbidi dicevano “Waves mi hai perso”, mentre altri si sentivano traditi perché dopo aver speso magari parecchi soldi sui prodotti Waves in acquisto rimanevano senza la possibilità di upgradarli e portarseli avanti nel tempo, e magari su un nuovo computer.
Qualche voce a favore dei due piani in abbonamento c’è comunque stata, soprattutto da parte di quei professionisti e studi che, possedendo tanti plug-in Waves, pagavano delle tariffe annue di Waves Update Plan maggiori di quanto avrebbero pagato in subscription.
Vi è stata una petizione su Change.org in cui garbatamente si facevano presenti queste istanze e si chiedeva a Waves di rendere disponibile almeno il Waves Update Plan per i clienti preesistenti.
Vi sono state anche iniziative come quella spontanea del forum di KVR in cui alcuni utenti hanno cominciato a compilare liste di plug-in alternativi a quelli Waves, prodotto per prodotto. Vi è da dire che tale lista è parecchio insoddisfacente a parere di chi scrive, perché le corrispondenze non sempre convincono. Un tentativo però è stato fatto e questo è comunque lodevole.
Infine è partita subito la corsa dei concorrenti ad accaparrarsi la base di utenza di Waves: Softube per esempio ha fatto un post in cui si diceva “Dite addio alla proprietà temporanea sui plug-in. Investite in prodotti professionali che restano vostri nel tempo. Per sempre.” (da notare la formula originale in inglese “Wave goodbye” che letteralmente significa fare ciao ciao con la mano, ma che si presta anche a un facile gioco di parole col nome dell’azienda israeliana.
Vi è infatti da dire che tra le offerte di Universal Audio che adesso ha anche plug-in nativi in acquisto, nonché le politiche aggressive di competitor come Black Rooster Audio, Plugin Alliance e Slate Digital, per Waves si stava delineando un futuro assai poco roseo…
29 marzo 2023, ore 17,15: la seconda bomba!
Con una mail indirizzata ai propri utenti e firmata da Meir Shashoua, Chief Technology Officer e co-fondatore di Waves, la casa israeliana annuncia una clamorosa marcia indietro!
La mail infatti si apre con le scuse di Waves per la frustrazione causata nei clienti, ammette che il cambio di strategia è stato troppo repentino e non preannunciato e quindi annuncia che il modello a licenze permanenti viene ripristinato:
“Sarete nuovamente in grado di ottenere plug-in come licenze perpetue, proprio come prima. Inoltre, quelli di voi che già possiedono licenze perpetue potranno ancora una volta aggiornare i propri plug-in e ricevere una seconda licenza tramite il piano di aggiornamento Waves, proprio come prima. Anche questa opzione sarà disponibile parallelamente e indipendentemente dal programma di abbonamento”.
Il modello di abbonamento di Waves Creative Access non viene ritirato ma rimarrà attivo in parallelo alla possibilità di acquistare le licenze in maniera permanente. Nella serata di domenica 2 aprile le licenze in acquisto sono tornate acquistabili.
Insomma tutto finito, tutto risolto? Speriamo di sì, almeno fino alla prossima bomba…