Modal SKULPTsynth SE, il piccoletto è sempre più aggressivo!
La versione SE è il reboot 2021 del già noto SKULPT del 2019. I miglioramenti sono nell’usabilità, nel case e in un nuovo set di 128 suoni presettati. Andiamo a conoscerlo meglio, e a sentire…
Lo SKULPT aveva già attratto tante attenzioni alla sua uscita nel 2019 perché dietro al suo aspetto da toy-synth si nascondeva in realtà un ragguardevole motore Virtual Analog (VA) che poi è stata la base da cui la britannica Modal ha fatto evolvere il recente e apprezzato Cobalt8.
Adesso la macchina viene rivista e il nuovo SKULPTsynth SE è migliorato grazie anzitutto all’adozione di un case più robusto e più sottile. Nuovo anche lo schema-colori, con un salutare maggior contrasto che rende i comandi più immediatamente identificabili e la tastiera in bianco/nero più suonabile rispetto al grigiore uniforme della prima versione. Nuovi sono anche 128 preset che esaltano il carattere sonoro della macchina, mentre risalenti all’update di firmware dell’estate 2020 è il supporto del protocollo MPE (MIDI Polyphonic Expression) per la gestione dell’espressività grazie all’impiego di tastiere-controller multidimensionali come per esempio le Roli.
Di seguito andremo a riprendere i concetti della macchina, e grazie alla nuova collaborazione con Daniele Chierichetti di DSK Synth Lab potrete anche sentirla suonare e valutarla così di persona in un video che Daniele ha realizzato apposta. Daniele ha curato anche alcune fotografie di questo articolo.
Il synth
SKULPTsynth SE è un sintetizzatore digitale che implementa una catena di sintesi Virtual Analog con quattro voci di polifonia all’interno di un case portatile di 255 x 135 x 68 mm (L x P x A) e un peso di soli 620 grammi. A tale peso bisogna aggiungere quello di ben sei batterie AA se si vuol farlo funzionare con questo (costoso!) sistema di alimentazione, mentre in alternativa è supportata una ben più pratica soluzione via USB che rende possibile lavorare con un normale caricabatterie o un powerbank per l’indipendenza e la trasportabilità assolute.
Il pannello superiore si articola su 14 manopole (di cui quella del cutoff in proporzioni magnum) e 13 pulsanti. Tutti i comandi sono a doppia funzione, acceduta con la pressione del tasto Shift e rappresentata in arancione sul pannello. Modal fornisce nella confezione del synth un cheat-sheet che riporta le varie combinazioni di comandi.
Posteriormente le connessioni sono complete: troviamo un mini-jack 3,5 mm stereo per l’uscita di linea, uno per l’uscita cuffie, una coppia di minijack mono Sync In/Out e il MIDI I/O su due tradizionali DIN pentapolari. Quest’ultimo tipo di collegamento è molto positivo, sia perché negli ultimi anni i musicisti hanno dimostrato di gradire ben poco il MIDI su mini- o peggio micro-jack che poi richiede adattatori esterni, sia perché così c’è la possibilità di evitare la connessione USB al computer (MIDI-over-USB) che spesso provoca fastidiosi ronzii dovuti a ground loop di origine digitale. Una presa micro-USB è comunque presente e può portare sia l’alimentazione che il MIDI.
Catena di sintesi
La catena di sintesi è basata su una struttura che in modalità polifonica prevede l’uso di ben otto oscillatori per voce – di solito nei polifonici gli oscillatori sono due – organizzati in due gruppi definiti “Morphable Waveform”. A ben vedere l’utente agisce in definitiva su due macro-oscillatori, e quindi l’operatività è assolutamente simile ad altri sintetizzatori polifonici.
Wave 1 può essere morphata con continuità tra Sine/Triangle/Saw/Square/PWM, mentre Wave 2 muta tra Sine/Triangle/Saw/Square/Noise. I due macro-oscillatori possono essere intervallati per semitoni fino a +/-4 ottave e scordati tra loro col parametro Fine che altera l’intonazione di Wave 2 fino a un massimo di +/-100 Cents. Sono disponibili anche un comando di FM che impiega Wave 1 come carrier e Wave 2 come Modulator, nonché uno per la modulazione ad anello (Ring Mod). Un comando Mix dosa la quantità dei due gruppi di oscillatori rispetto al segnale mixato che viene passato al successivo stadio di filtraggio.
Il filtro di SKULPTsynth SE è un 12 dB/Oct a stato variabile che può essere modificato con continuità tra LPF, BPF ed HPF. Dispone di comandi per cutoff, risonanza e profondità di intervento di un inviluppo dedicato.
Già che siamo in tema di inviluppi: la macchina ne ha tre, tutti con tradizionale articolazione ADSR. Oltre all’inviluppo dedicato al filtro citato sopra, abbiamo un inviluppo per il volume e uno assegnabile alle modulazioni. Il set di manopole è unico per tutti e tre, e si sceglie su quale di essi intervenire tramite successive pressioni di un pulsante.
Gli LFO sono due, ma stavolta con importanti differenze tra loro: LFO 1 agisce a livello di patch e quindi è unico per tutte le voci, mentre LFO 2 è polifonico e quindi agisce indipendentemente su ciascuna voce. Questa è sicuramente un’implementazione molto intelligente delle possibilità offerte dalla tecnologia virtuale. I due LFO possono spingersi fino a frequenze audio, allargando così molto il range degli effetti di modulazione possibili e il grado di “sperimentalità” della macchina. La velocità di oscillazione è agganciabile anche al clock MIDI, mentre le forme d’onda a disposizione sono quattro (Sine, Sawtooth, Square, Sample&Hold) e si può passare con continuità dall’una all’altra.
Il routing degli LFO alle destinazioni desiderate avviene tramite un meccanismo molto semplice: mentre si è in modifica dei parametri di un LFO, si preme un pulsante di assegnazione e si ruota a pannello il parametro-destinazione che si desidera modulare. Questo crea un link tra sorgente e destinazione, e da quel momento in poi si può dosare la profondità di modulazione.
La matrice di modulazione di SKUPLT SE dispone di otto slot. Ciascuno di essi può sfruttare una delle otto sorgenti a disposizione tra LFO 1, LFO 2, inviluppo di modulazione, MIDI Note, MIDI Velocity, Aftertouch, MIDI CC11 e Modulation Wheel. Come si vede molte di queste sorgenti sono desumibili da controller MIDI esterni per aggiungere quella espressività che forzatamente la piccola tastiera touch di bordo non può fornire. Le destinazioni di modulazione sono ben 37, e praticamente si possono modulare la gran parte dei parametri timbrici della macchina. La profondità di modulazione è dosabile in maniera bipolare.
La catena di generazione sonora è chiusa dagli effetti, come di prammatica: un overdrive dosabile in intensità della saturazione, più un delay regolabile in ammontare, tempo di ritardo e profondità di feedback. Sarebbe stato apprezzabile anche un chorus/flanger, ma purtroppo il basso prezzo e la conseguente semplicità della macchina non autorizzano a pretendere tutto.
Modalità di tastiera
Se finora SKULPTsynth SE poteva sembrare un normale polifonico a quattro voci, ecco che con l’uso delle diverse modalità di tastiera emergono le possibilità timbriche e creative dei 32 oscillatori complessivamente a disposizione. Attraverso il comando Spread infatti i quattro oscillatori che equipaggiano Wave 1 e gli altri quattro che equipaggiano Wave 2 vengono scordati gradualmente, generando un suono in Unison ricco e aperto.
Questo succede fino a metà della corsa di Spread, ma poi nella seconda metà gli intervalli tra gli oscillatori aumentano e si possono creare veri e propri accordi preimpostati su diverse tipologie. Con la funzione Chord è poi possibile premere più note sulla tastiera e salvare l’accordo in modo da suonarlo con un solo tasto. La piccola tastiera di bordo può anche essere trasposta per ottave e per semitoni.
È disponibile una funzione Glide per una transizione di pitch graduale tra diverse note. Il portamento può essere attivato solo se si suona legato, oppure abilitato comunque.
Il motore di sintesi può essere istruito per suonare in modalità polifonica con quattro note/otto oscillatori per nota, duofonica/16 oscillatori per nota, monofonica/32 oscillatori per nota. Chiaramente usando le ultime due configurazioni si aprono possibilità di detune “immensi” e quindi di suoni parecchio ricchi e aggressivi.
Arpeggiatore e sequencer
SKULPTsynth SE dispone di un arpeggiatore che lavora su un range da una a quattro ottave, dispone di sei modi di scansione dell’accordo eseguito (compreso uno che segue l’ordine temporale di inserimento delle note), può essere messo in latch e supporta le divisioni di nota pari a ½, ¼, 1/8, 1/16 e 1/32, con anche i valori terzinati in mezzo.
Se dunque l’arpeggiatore ha una struttura completa ma in fondo tradizionale, il sequencer è invece bello creativo: registra polifonicamente in tempo reale, opera su pattern lunghi una, due, quattro oppure otto battute e supporta l’automazione di un massimo di quattro parametri di sintesi. La registrazione può essere quantizzata su 1/8, 1/16 o 1/32, oppure disabilitata. È anche possibile mettere in loop una parte della sequenza. Sono a disposizione 64 locazioni di memoria ove salvare le sequenze, che quindi a differenza di synth concorrenti sono indipendenti dalle 128 patch di suono.
Arpeggiatore e sequencer trasmettono i loro dati anche via MIDI per pilotare apparecchiature esterne quando desiderato.
Modal App
Finora abbiamo parlato di SKULPTsynth SE come synth stand-alone ma Modal fornisce anche un’app gratuita con cui comandare ed editare il synth. L’app è disponibile per MacOS 10.10+, Windows 8+, iOS 12+, Android 6+, e inoltre può operare anche come plug-in VST3 e AU dentro le DAW che supportano questi formati. Quando lo SKULPT è collegato all’app i due sono sempre automaticamente sincronizzati e l’app riflette il contenuto dei programmi, delle sequenze e degli editing dello strumento.
Si tratta di un plus non indifferente per questo strumento le cui dimensioni contenute e l’assenza di display possono rendere alcune operazioni poco pratiche. Inoltre il supporto per iOS e Android è tale da assecondare la portatilità dello strumento e rendere l’editing facile e veloce anche in mobilità.
Sull’app ci sono schermate per la catena di sintesi nel suo complesso, l’editing delle sequenze e il controllo dei parametri di sistema della macchina. Dall’app è possibile anche visualizzare l’assegnazione dei MIDI CC: l’implementazione MIDI di SKULPTsynth SE è infatti molto estesa e valida, e questo rende la macchina ben mappabile anche a un controller esterno ricco di manopole e fader.
Il suono
SKULPT ha una sua sonorità ben definita e personale: pur essendo infatti questa macchina un Virtual Analog, la timbrica non mira all’emulazione puntuale del suono analogico ma viceversa lo rivisita con una spruzzata non indifferente di pasta digitale “buona”, brillante e aggressiva al punto giusto. Il suono è quindi moderno, attuale e per esempio molto adatto a generi come EDM, techno e in generale a tutta l’elettronica più sperimentale. Lo sconsiglio invece a una cover-band dei Genesis…
Per approfondire la sonorità di SKULPTsynth SE ecco dunque la bella demo di Daniele Chierichetti:
Conclusioni
SKULPTsynth SE è sicuramente condizionato dalle sue dimensioni, nel male e nel bene: il “male” è che la dimensione ridotta di pannello costringe ad avere comandi a doppia funzione, a rinunciare a un display e ad adottare una tastiera touch completamente liscia e di ridotta estensione. Ma a fronte di ciò c’è anche molto, molto “bene”: anzitutto una portatilità elevata grazie al peso contenutissimo e alle possibilità di alimentazione a batterie e via USB, poi la validissima potenzialità di una catena di sintesi ben pensata e ben articolata, e infine il suono personale e incisivo. A fronte di queste caratteristiche SKULPTsynth SE è sicuramente un prodotto degno di massima attenzione nella sua categoria di prezzo e di dimensioni.
Scheda tecnica
Prodotto: Modal SKULPTsynth SE
Tipologia: Sintetizzatore virtual analog portatile
Dati tecnici forniti dal costruttore
Architettura quattro voci/32 oscillatori, virtual analog con otto oscillatori per voce, split in due gruppi WAVE
Morphing di forme d’onda individuali per gruppo WAVE
Forme d’onda disponibili WAVE 1: Sine – Triangle – Saw – Square – PWM
Forme d’onda disponibili WAVE 2: Sine – Triangle – Saw – Square –Noise
Multi opzione Unison/Spread per il detune dei 32 oscillatori
Sezione Mixer per i livelli WAVE
Opzioni FM, PWM, tuning e Ring Modulation
Filtro morphing 2-pole con resonance “analogue-style”
3 x generatori di inviluppo per Filter, Amplitude e Modulation
2 x LFO audio rate – uno globale e uno polifonico
Matrice di modulazione 8 slot con 8 sorgenti e 37 destinazioni
Sequencer e Arpeggiatore
Supporto MPE
Tastiera MIDI con 16 tasti a sfioramento MIDI DIN In e Out
In e Out MIDI tramite connessione USB a computer host o tablet – Class compliant
Uscite cuffie e line
Alimentazione tramite USB o 6 batterie AA
Editor software free disponibile per MacOS, Windows, IOS e Android
Dimensioni: 255 mm x 135 mm x 68 mm
Peso: 620 g
Prezzo: 199 Euro.